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Discarica “bomba” di Catania: “Le Iene non diffamarono” | VIDEO

GIARRUSSO: Fiumi di soldi sotto una montagna di rifiuti

Nel 2016 abbiamo raccontato la vicenda della discarica di Misterbianco, che la Regione Sicilia voleva chiudere e che i commissari della società che la gestiva cercarono in tutti i modi di tenere aperta, percependo uno stipendio mensile di 45mila euro. Il Gip ha archiviato l’accusa di diffamazione a Le Iene, perché il nostro è stato “un servizio assolutamente preciso e corretto”

"Quello de Le Iene è stato un servizio assolutamente preciso e corretto, riportando la verità dei fatti come emergenti, in quel momento, anche dalla cronaca giudiziaria". Lo ha stabilito il gip di Catania Giuseppina Montuori: sul caso della discarica di Misterbianco Le Iene non hanno diffamato la società Oikos, che la gestiva.

Ve ne abbiamo parlato nel 2016 con il servizio di Dino Giarrusso, che potete rivedere qui sopra. Nel paesino vicino Catania c’era una discarica mai stata bonificata, una vera bomba ecologica pronta a esplodere. Vi avevamo raccontato che mentre la Regione Sicilia cercava di farla chiudere, i commissari avrebbero lavorato nella direzione opposta, continuando a percepire uno stipendio che per alcuni di loro arrivava addirittura a 45.000 euro al mese

Ora è arrivata la sentenza del gip di Catania, che ha accolto la richiesta della Procura di archiviare la posizione di giornalisti e autori coinvolti nel servizio.

Nessuna diffamazione dunque, perché si è trattato di "una legittima forma di cronaca e di critica delle vicende in oggetto caratterizzata dalla tipica ironia giornalistica, oltremodo caratteristica del programma televisivo, e dalla presenza di commenti" che rappresentano “libertà del pensiero del giornalista e degli intervistati".

Una denuncia giornalistica pienamente legittima dunque, che sempre secondo il gip "affrontava un tema di evidente e pregnante interesse sociale, quale il diritto alla salute del cittadino e alla salubrità dell'ambiente in cui vive".

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