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Mercenari italiani nel Donbass: Cataldo chiede di patteggiare

Avevamo incontrato l’ex militare nel 2015, impegnato nei combattimenti in Ucraina al fianco dei russi. Ai giudici ha detto di essere lì per portare cibo e medicine, ma al nostro Luigi Pelazza aveva ammesso di combattere

Antonio Cataldo, il mercenario italiano che avevamo conosciuto in Ucraina attraverso il servizio di Luigi Pelazza (che potete rivedere per intero sotto) ha chiesto di patteggiare. Il 34enne, che aveva combattuto nel Donbass con le truppe filorusse, vuole ora concordare la pena a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Avevamo incontrato Antonio Cataldo nel 2015, proprio mentre si trovava al fronte nel Donbass (la regione autoproclamatasi indipendente ma sotto l’influenza russa).

Avevamo ripreso il 34enne arrestato ad agosto scorso proprio mentre si trovava nel Donbass, sulla linea del fronte e lì al nostro Luigi Pelazza aveva ammesso di essere un cecchino, raccontandoci anche dei suoi combattimenti in Libia, dove "pagavano molto". Cataldo ci ha raccontato anche degli "allenamenti" che faceva ogni giorno per sparare con precisione, e alla domanda se lì in Ucraina avesse già "messo qualcuno nel mirino", risponde che "è la guerra". “Sono venuto qui per difendere questa gente", ci ha detto, sostenendo di non guadagnare niente.

Ai giudici però, che lo avevano arrestato tre anni dopo, Cataldo aveva detto di essersi recato in Ucraina “solo per supporto alla popolazione, distribuendo medicinali e cibo”.

E insieme a Cataldo, ex soldato dell’esercito italiano, i magistrati hanno indagato altre 15 persone (in parte gravitanti nell’area di estrema destra ligure), accusate di reclutamento di mercenari e di combattimento in un conflitto armato estero, ma anche di istigazione all’odio e alla discriminazione razziale.

In quel servizio Luigi Pelazza aveva parlato anche con un altro mercenario italiano, Andrea Palmieri, lucchese di 39 anni, al momento ancora latitante. “Sono venuto qui per aiutare la popolazione”, ci ha detto in quella occasione. “Io amo la Russia, amo Putin, qui hanno bombardato bambini e donne. Sono convinto che se non vinciamo qua scoppia la terza guerra mondiale. Vengo pagato pochissimo, 300 euro al mese come rimborso spese per quello che faccio”.

Guarda il servizio di Luigi Pelazza con i mercenari italiani che sono andati a combattere in Ucraina Cataldo e Palmieri.

 

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