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Eutanasia, dopo dj Fabo la piazza chiede il diritto a morire con dignità

Oggi la manifestazione “Liberi fino alla fine” si tiene dalle 16.30 alle 23.30 a Roma nei giardini intitolati a Piergiorgio Welby. “Questa è la vita vera delle persone, non merce di scambio tra i partiti”, ha detto Marco Cappato a Iene.it. Noi abbiamo seguito con Giulio Golia la storia di dj Fabo

In piazza per rivendicare il diritto a morire con dignità, una legge che consenta alle persone che soffrono di non dover cercare riparo in un altro paese per porre fine al loro dolore. Oggi, giovedì 19 settembre, dalle 16.30 alle 23.30 si tiene a Roma “Liberi fino alla fine”, manifestazione organizzata dall’associazione Luca Coscioni a pochi giorni dal 24 settembre, ultimo giorno concesso dalla Corte costituzionale al Parlamento per legiferare sul fine vita e sul suicidio assistito. L’evento si tiene nei giardini di piazza don Bosco intitolati a Piergiorgio Welby, una delle vittime dell’assenza della legge. E proprio in quella piazza fu celebrato il suo funerale, dopo che quello religioso era stato negato dalla Chiesa.

La manifestazione, oltre a vari artisti e musicisti, ospita Beppino Englaro, Mina Welby, Valeria Imbrogno (la compagna di dj Fabo), Mario Riccio (il medico di Piergiorgio Welby) e Chiara Rapaccini (la compagna di Mario Monicelli) e tutti quelli che nel corso degli anni hanno combattuto per il diritto a morire con dignità, soffrendo personalmente per la mancanza di una legge sul fine vita. A intervenire ci sonoanche le Iene Giulia Innocenzi e Giulio Golia, che ha raccontato in vari servizi il dolore e la sofferenza di dj Fabo: “L’ho conosciuto, ho parlato con lui: è stato così intenso ed emozionante che mi ha convinto sulla necessità della legge sul testamento biologico e sull’eutanasia”, ci ha detto. “Ognuno deve essere libero di scegliere: saremo lì a testimoniare un’idea che sentiamo giusta per tutte le persone che vivono questo dramma”.

La rivendicazione di una legge sull’eutanasia legale nasce da lontano, ma una svolta è arrivata dal caso di dj Fabo. Fabiano Antoniani era un dj rimasto tetraplegico a causa di un incidente stradale. Nel febbraio 2017, sfinito dal dolore e dalla sofferenza per la sua condizione, decide di andare in Svizzera per poter praticare il suicidio assistito che in Italia gli è negato nonostante vari appelli pubblici e al presidente Mattarella. Nel suo viaggio dj Fabo è accompagnato da Marco Cappato, politico radicale noto per le sue battaglie sul fine vita: per questo gesto d’umanità l’ex parlamentare è imputato a Milano in un processo per aiuto al suicidio. Durante le udienze il servizio di Giulio Golia è stato utilizzato per dimostrare la libertà e lucidità della scelta di Fabiano. Il Tribunale ha così chiesto alla Corte costituzionale di decidere se l’articolo 580 del codice penale, quello che punisce chi aiuta in qualunque modo una persona a togliersi la vita, sia conforme alla nostra Costituzione.

La Corte, a ottobre del 2018, ha rinviato la decisione di un anno per dare tempo al Parlamento di scrivere una legge sul fine vita: “L’attuale norma non protegge situazioni costituzionalmente rilevanti”, hanno detto i giudici. Ma deputati e senatori hanno sprecato un intero anno, incapaci di decidere, e il 24 settembre saranno ancora una volta i togati a dover scegliere. “Questa è vita vera delle persone, non merce di scambio tra i partiti”, ha detto a Iene.it Marco Cappato. “Con la manifestazione e le nostre iniziative vogliamo far uscire dal palazzo un tema sul quale abbiamo sollecitato l’azione del Parlamento: già sei anni fa con una legge di iniziativa popolare sottoscritta da 130mila persone, che però non è mai stata discussa”.

Su quanto deciderà la Corte, ancora non ci sono certezze: “Portiamo il massimo rispetto qualunque sia la decisione. In ogni caso dovrà essere il Parlamento a fare una legge”, continua Cappato. “Noi abbiamo l’obiettivo di smuovere la politica affinché si assuma le proprie responsabilità dopo la sentenza”. Anche se c’è chi sta provando a ostacolare l’operato dei giudici e la strada verso una legge sul fine vita: “Mi auguro che le manovre in corso per ostacolare la Corte vengano respinte: parlo della Cei e di tanti partiti. Il cardinal Bassetti ha chiesto un rinvio da parte della Corte. I giornali parlano anche di pressioni della presidente Casellati sui giudici: ci auguriamo non sia così”. E, aggiungiamo noi, che si trovi finalmente il coraggio di riconoscere alle persone che soffrono il diritto di morire con dignità.

Rivedi qui il servizio di Giulio Golia con dj Fabo

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