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“Crisi di governo? No”. Ci si può fidare di Matteo Salvini? | VIDEO

“Governo con i Cinque Stelle? No”, poi fa il governo con i Cinque Stelle. “Crisi di governo? No”, e apre la crisi di governo. Ci si può fidare del segretario della Lega? A dire il vero non è l’unico a smentire le parole con i fatti: ricordate quando Filippo Roma è andato da Di Maio e Renzi?

In quanti, dopo la crisi di governo di quest’estate, vi siete chiesti cos’è saltato in mente a Matteo Salvini? Fino a poco tempo fa infatti il segretario della Lega, acclamato sabato scorso in piazza San Giovanni a Roma come il nuovo leader del centrodestra, era vicepremier e ministro dell'Interno di un altro schieramento. L’alleanza giallo-verde tra i Cinque Stelle e la Lega è stata al governo fino a quando proprio Salvini non ha votato la sfiducia al primo governo Conte e chiesto le elezioni anticipate. Colpo di sole post Papeete beach? Forse, ma l’allora ministro dell'Interno contava sul fatto che i Cinque Stelle e Pd non avrebbero mai e poi mai fatto un governo insieme.

Qualcosa in questo ragionamento è andato storto perché dal governo giallo-verde si è passati al governo giallo-rosso. Eppure il calcolo di Salvini aveva delle basi: di dichiarazioni di odio tra i democratici e i pentastellati ce ne sono state parecchie. Da Renzi: “il signor Beppe Grillo fa schifo” a Paola Taverna (M5S): “gli ho detto mafiosi, schifosi, siete delle merde, dovete morire”.

Filippo Roma nella prima puntata dell'1 ottobre 2019 è andato dai leader Pd e M5S a cercare di fare aggiornare le loro dichiarazioni di odio reciproco. Però quando si tratta di ritrattare l’odio con le parole non ci hanno soddisfazione: né Di Maio, né la Taverna, né Matteo Renzi, né Nicola Zingaretti. Eppure a smentire le parole d’odio con i fatti non hanno avuto problemi!

Ma a dire il vero c’è qualcun altro che aveva giurato “mai con i 5 Stelle” e poi ha cambiato idea. A febbraio 2018 Matteo Salvini aveva infatti preso un “impegno solenne” a non governare mai con i pentastellati. E poi sappiamo come è andata.

Ma questa non è stata l’unica piroetta alla Nureyev nel curriculum di Matteo (Salvini). Ed è stato proprio l'altro Matteo (Renzi) a ricordarglielo nel duello a Porta a Porta: "Salvini di parola? Lei era per la Padania e poi è diventato il più grande nazionalista. Lei ha iniziato comunista padano a Leoncavallo ed è finito con Casapound di destra. Lei ha detto di Di Maio le cose più incredibili salvo poi consigliarlo come premier. Salvini, lei è una banderuola”.

Ma sull'ultima piroetta di Matteo S., la crisi di governo, quello che non capiamo è: veramente pensava che Pd e 5 stelle andassero a elezioni? “Pensavo che la democrazia valesse un pochino più della paura della poltrona, però alle elezioni ci andremo prima o poi”, dice Salvini a Flippo Roma. Eppure anche lui ha fatto una bella giravolta quando è andato al governo con i Cinque Stelle. Allora le due poltrone ottenute non contavano nulla? “Mi sembra che abbiamo fatto tante cose, poi quando hanno iniziato a fare i ‘signor no’ abbiamo detto basta, parola al popolo. Invece hanno preferito dare la parola a Renzi. Vedremo a chi daranno ragione gli italiani. Son contento di aver staccato la spina non si riusciva a fare più niente. Preferisco comunque passare per ingenuo che per poltronaro”. Ingenuo insomma: ci si può fidare di un politico che dice una cosa e poi fa l’esatto contrario? “Capita di cambiare idea”, dice Salvini. Ah ecco. E a lui capita pure spesso!

“Se avessi voluto prendere in giro gli italiani sarei rimasto zitto al governo”, continua Salvini. “Non facendo nulla e portandomi a casa quello che comporta fare il ministro. La vecchia politica mi vedrebbe ancora ministro, su questo lei ha ragione, mi vedrebbe far finta di niente e essere ancora ministro ma io di andare in giro guardando a testa alta la gente non potendo tagliare le tasse, cosa che avevo promesso, non lo faccio”.

Su una cosa sola sembrano andare tutti d’accordo, dal Pd ai 5 Stelle alla Lega: dicono una cosa e fanno l’esatto contrario. Cosa non si fa per una poltrona! E dopo la manifestazione dell’Orgoglio Italiano di sabato scorso, in cui prima era stato detto niente simboli di partito e poi c’erano solo quelli della Lega, non ci resta che chiede a Giorgia Meloni se si fida ancora di Salvini. “Sì”, ci risponde la leader di Fratelli d’Italia. “Sul fatto di aver fatto il governo coi 5 Stelle sapete come la penso. Anche l’altro giorno in piazza ho detto firmiamo un patto che dice basta 5 Stelle, Pd. Cioè il perimetro di alleanze è centrodestra”. Sì ma per ora sembra che a firmare questo patto sia stata solo la Meloni! Per lo meno se gli altri partiti di destra non firmano non potranno essere accusati di aver cambiato idea!

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