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Giornata mondiale del clima, studenti in sciopero: tutti con Greta!

Gli studenti di tutta Italia sono in sciopero per la Giornata mondiale del clima. Ispirandosi a Greta Thunberg, simbolo delle lotte giovanili contro i cambiamenti climatici, che ad appena 16 anni è candidata al Nobel per la pace

Studenti in sciopero per la Giornata mondiale del clima del 15 marzo. In migliaia scendono in piazza (mentre i più piccoli “si mobiliteranno a scuola”) per il #Fridaysforfuture, questo l’hashtag ufficiale del venerdì che guarda al futuro. Si ispirano alla protesta di Greta Thunberg, la ragazzina di 16 anni svedese diventata il simbolo delle lotte dei giovani contro la crisi climatica e il riscaldamento globale.

La 16enne è stata proposta per il premio Nobel per la pace da tre parlamentari norvegesi in segno di riconoscimento per il suo impegno. Greta ha iniziato la scorsa estate a protestare ogni venerdì, appunto, di fronte al Parlamento svedese per chiedere misure più efficaci contro i cambiamenti climatici. Dopo il suo discorso al vertice sul clima delle Nazioni Unite in Polonia e al forum di Davos, è diventata un esempio per molti giovani e non in diversi Paesi.

“Scioperiamo da scuola per il nostro futuro e continueremo a farlo per il tutto tempo necessario, gli adulti sono i benvenuti a unirsi a noi, insieme per la scienza”, ha scritto Greta su Twitter.

Alcuni dirigenti scolastici saranno in piazza con i loro studenti tanto che hanno emanato circolari con cui riconosceranno la loro assenza da scuola come giustificata. Una decisione che il ministro dell’Istruzione non vede di buon occhio. "Si va regolarmente a scuola", ha detto Marco Bussetti.

Alluvioni, tornado, tempeste di sabbia, negli ultimi anni stanno diventando sempre più potenti e per moltissimi il responsabile è il cambiamento climatico, come ci ha raccontato la nostra Nadia Toffa.

Quando si è iniziato a parlare dei cambiamenti climatici si sono previsti eventi sempre più estremi”, dice Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate. “Per esempio, ci sono uragani in cui in 4 ore viene rilasciata l’acqua che sarebbe dovuta cadere in 4 mesi”. Una prima conseguenza è l’innalzamento della temperatura terrestre. “Ogni volta che accendiamo la macchina o la luce genera gas ad effetto serra come l’anidride carbonica”, spiega Molteni.

Lo scenario dei prossimi decenni però non lascia certo tranquilli. “Si innalzeranno i mari e l’Italia è uno dei Paesi che più deve stare attento. Il mar Mediterraneo in questo secolo potrebbe crescere di quasi un metro”, aggiunge Molteni. “Potrà portare all’inondazione di vaste aree della costa”. Il rischio è di spezzare via mezza Puglia e mezza Toscana assieme alla Pianura Padana e Venezia è concreto. Ecco perché è bene fermarsi per il #Fridaysforfuture!

Guarda qui sotto il servizio completo di Nadia Toffa sui cambiamenti climatici.

 

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