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Gulotta, l'ergastolano innocente, fu torturato dallo Stato: “Nessun risarcimento” | VIDEO

L’avvocatura dello Stato respinge la richiesta di risarcimento di Giuseppe Gulotta. L’ex muratore di Firenze a 18 anni è stato costretto a confessare due omicidi sotto la tortura da parte dei carabinieri che lo hanno interrogato. A Giulio Golia ha raccontato il dramma di quei 22 anni in carcere da innocente

Le carte non dimostrano il fatto dannoso”. A dirlo è l’avvocatura dello Stato, cioè i legali del governo, che non intendono riconoscere alcun risarcimento a Giuseppe Gulotta. L’ex muratore della provincia di Firenze costretto a confessare omicidi mai commessi sotto la minaccia di torture. Vi abbiamo raccontato la sua vicenda tanto drammatica quanto assurda nel servizio di Giulio Golia, che potete vedere qui sopra.

Ha passato 22 anni della sua vita dietro le sbarre. Da innocente. Una tragedia della mala giustizia che è stata “risarcita” nel 2012 con 6.5 milioni di euro. Ma lui ha chiesto altri 66 milioni per le torture subìte, forte del parere della Cassazione.

Tre anni fa a Le Iene ha raccontato un’odissea iniziata nel 1976. Dopo l’omicidio di due carabinieri in provincia di Trapani, era stato condannato all’ergastolo: “Credo che lì dentro, specialmente da innocente, capiti a chiunque di pensare di farla finita”, ha confessato a Giulio Golia. Nove processi dopo e 22 anni passati rinchiuso in prigione, nel 2012 per Gulotta arriva la giustizia. Quella vera, che riconosce il terribile errore commesso nelle aule di tribunale e gli apre finalmente la porta della cella.

Peccato che Gulotta, ai tempi dell’arresto 18enne, da quella cella ne sia uscito a 40. È stata la Corte d’appello di Reggio Calabria a stabilire che la confessione di Gulotta, perché l’uomo per quegli omicidi firmò una confessione, fu estorta in modo indegno: torture e sevizie irripetibili da parte di alcuni militari dell’Arma.

Avevamo lasciato il codice penale fuori dalla caserma”, ha raccontato l’unico carabiniere che aveva avuto il coraggio di parlare di quelle torture a Giulio Golia. “Schiaffoni, minacce, obbligo di bere acqua e sale per mezzo di un imbuto, scariche elettriche ai genitali e ai piedi”.  

Per la richiesta del nuovo risarcimento di 66 milioni di euro, Gulotta ha citato in giudizio la stessa Arma dei carabinieri e la Presidenza del consiglio. Ma per l’avvocatura dello Stato quelle torture è come se non ci fossero state, contrariamente a quanto ha certificato la Cassazione.

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