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"Italia prima in Europa: 45mila morti premature da polveri sottili" | VIDEO

Triste primato: il nostro paese è al primo posto per morti premature da esposizione a polveri sottili. Lo sostiene uno studio condotto della University college di Londra. Noi de Le Iene con Giulio Golia vi abbiamo raccontato danni e pericoli provocati da queste particelle inquinanti che si trovano nell’aria che respiriamo tutti

L’Italia, purtroppo, è la prima in Europa per morti premature da esposizione alle polveri sottili pm10. E a essere in pericolo è soprattutto la salute dei bambini e dei neonati con un impatto a lungo termine. Sono più esposti perché hanno sistemi immunitario e respiratorio ancora non del tutto sviluppato.

I dati, raccolti in uno studio condotto da Marina Romanello della University college di Londra, registrano in Italia 45.600 morti premature in un anno per polveri sottili (i dati presi in esame sono del 2016). Romanello è tra gli autori del report "The Lancet, Countdown on Health and Climate Change", che ha coinvolto almeno 35 enti tra università e istituzioni come l'Oms e 120 ricercatori in tutto il mondo per una ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. Gli esperti hanno stimato per l'Europa 281mila morti premature per esposizione a pm10. Si tratta di particelle talmente piccole che riescono a penetrare fin negli alveoli polmonari e passare poi nel sangue.

Con Giulio Golia nel servizio che trovate qui sopra abbiamo incontrato un esperto di rapporti tra ambiente e salute Agostino Di Ciaula per farci spiegare i rischi e i pericoli provocati dall'inquinamento prodotto dai fumi che respiriamo. Parliamo sempre delle particelle solide inquinanti, meglio conosciute come pm10, che possono provocare danni leggeri, come irritazione degli occhi e della gola, ma che possono provocare anche problemi più gravi: “Sono sostanze che sicuramente possono provocare il cancro”.

Entrando più nello specifico Di Ciaula spiega che “le particelle più grandi si fermano nei polmoni e possono provocare crisi d’asma e respiratorie, mentre quelle più piccole entrano nel sangue e in tutti gli organi provocando aritmie, infarti, ictus e altri problemi cardiovascolari”. 

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