> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Erica e la laurea negata perché accudisce la madre | VIDEO

La madre di Erica ha avuto un ictus e lei la cura tutti i giorni. È riuscita a ottenere il diploma di laurea, ma l’Università le ha negato l’accesso alla magistrale per i due anni successivi. Se la figura del caregiver fosse riconosciuta come lavoro, potrebbe continuare a studiare. Silvio Schembri è andato a parlare con il Rettore

Prendersi cura della famiglia rischia di costarti il diritto allo studio. È la triste storia di Erica, che ha 25 anni e vive con la sua famiglia in un piccolo paese vicino a Modena. La madre della ragazza, Lorenza, sei anni fa ha avuto un ictus ed è rimasta su una sedia a rotelle. Da allora la figlia la assiste giorno e notte. “Io sono una studente caregiver, cioè che assiste un familiare con grave disabilità”, racconta Erica a Silvio Schembri.

In Italia sono più di 7 milioni le persone nella stessa situazione di Erica. La figura del caregiver però non è riconosciuta dalla legge. “Mi sono laureata a febbraio in Ingegneria elettronica: volevo iscrivermi alla magistrale ma mi è stato negato perché avevo preso un voto troppo basso”. Erica infatti ha preso 84 punti su 110, ma l’Università di Modena e Reggio Emilia ammette studenti magistrali in Ingegneria informatica solo se hanno ottenuto almeno 85 punti. “Nel nostro ateneo è previsto che uno studente/lavoratore abbia 2 punti riconosciuti”, che le sarebbero bastati per entrare. Ma a quanto pare accudire un familiare malato non è considerato un lavoro.

Mi sveglio alle 6.30 di mattina, faccio colazione velocemente e poi lavo mia madre”, racconta Erica. “Vado all’Università e poi torno a casa per darle da mangiare, ci vuole più o meno un’ora. Poi corro di nuovo alle lezioni e torno a casa per accudirla ancora. A fine giornata mi addormento perché sono stanchissima”. Il suo impegno però non è riconosciuto dalla legge.

Molte persone che si trovano nella stessa condizione di Erica si sono mobilitate e hanno fatto una petizione, che in poco tempo ha raggiunto la 90mila firme. A firmare sono stati anche professori dell’Università, sindaci e parlamentari. Un disegno di legge per riconoscere la figura del caregiver è stato presentato in Parlamento, ma ancora non è stato approvato.

Saremmo felicissimi di risolvere la situazione positivamente, ci stiamo lavorando”, assicura alla Iena il rettore dell’Università. La politica si muoverà per garantire ad Erica e a tutte le persone nella sua stessa condizione il diritto a veder riconosciuto il loro sforzo?

Ultime News

Vedi tutte