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Milano, Lorenteggio: dopo Le Iene, arriva l'Aler a pulire e derattizzare

Martedì scorso vi abbiamo mostrato il degrado, tra topi e immondizia, in cui vivono gli abitanti di questo caseggiato popolare al Lorenteggio. Due giorni dopo sono partiti i lavori di riqualificazione nella zona, nella perfiferia milanese  

Ci sono volute Le Iene perché il degrado dei caseggiati popolari di via Lorenteggio 181 a Milano, nella periferia sud ovest della città, arrivasse alle orecchie delle istituzioni. E dalle orecchie giungesse alle mani, cioè alla decisione di ripulire e di sanificare l’area. Martedì scorso vi abbiamo raccontato il degrado del complesso di case popolari del Lorenteggio, tra topi e rifiuti abbandonati ovunque nei cortili. E due giorni dopo è partita l’operazione straordinaria di pulizia e di derattizzazione da parte di Aler, l’ente che gestisce le case popolari.

I lavori dovrebbero terminare già domani, lunedì 11 febbraio, dopo che il sindaco Giuseppe Sala ha emanato un’ordinanza che imponeva ad Aler di provvedere a sistemare una situazione invivibile, come vi abbiamo documentato nel servizio che potete vedere sopra.

Siamo stati in questo complesso di case popolari al Lorenteggio, dove un tabaccaio disperato ci mostra il disagio in cui gli abitanti sono costretti a vivere. E fra occupanti abusivi e una discarica di rifiuti alla fine sono arrivati anche i topi.

“Siamo stati completamente abbandonati da tutte le istituzioni”. A contattarci è stato Alberto Gargarella, un tabaccaio di Lorenteggio, quartiere alla periferia di Milano, stanco di vedere topi che passeggiano davanti al suo negozio. “La situazione al civico 181 di via Lorenteggio è diventata insostenibile”, dice. Già, perché è prevalentemente da quel palazzo che vengono i topi, ultimo anello di una catena di degrado che però parte da molto più lontano. “Questo palazzo è di proprietà dell’Aler, ma ormai è terra di nessuno”, dice Alberto facendosi largo tra montagne di spazzatura, mobili, bici e motorini abbandonati.

“Nel momento in cui questo stabile è stato svuotato dagli inquilini regolari la situazione è degenerata. Il palazzo è stato occupato abusivamente da chi è disperato. Queste persone non hanno il buon senso di non buttare la spazzatura nel cortile e ben presto si è creata questa situazione”. E quello che vedete nel video qui sopra, spiega Antonio, è niente rispetto a quanto c’era circa un mese fa, quando “le varie associazioni e comitati di zona sono intervenuti per ripulire. Ma non starebbe a loro e non si risolve così il problema, che infatti dopo poche settimane si è ripresentato”.

“Lorenteggio è una delle zone dove si parla ormai da anni della riqualificazione, che dovrebbe avvenire grazie a Regione Lombardia, Aler e soldi stanziati dall’Unione europea. Sorgerà anche la linea metropolitana M4. La domanda è semplicemente: quando?”. Già, perché intanto che il tempo passa in quelle zone c’è chi continua a viverci, a lavorare, prendere i mezzi, portare i figli a scuola. E ora, mentre il progetto di riqualificazione va avanti e gli stabili sono stati liberati dagli inquilini regolari in attesa di essere ricostruiti, questi abitanti sono costretti a stare tra topi, spazzatura e non solo.

“Qui c’è la malavita, è pauroso viverci”, interviene un signore nella tabaccheria di Alberto. “Aumentando il degrado, aumentando la spazzatura, è normale che siano arrivati anche i topi. È una cosa devastante, cammini e te li trovi sotto i piedi”. E la gente di Lorenteggio è stanca. Ma quando i cittadini cercano di far presente i problemi, inizia il tipico, italianissimo, scaricabarile. “Sembra il gioco delle matriosche”, dice Alberto. “Ci metti un mese a capire a chi ti devi rivolgere per segnalare i problemi e quando l’hai trovato non cambia niente e devi riiniziare da capo”.

“Questa zona non fa parte dello Stato. Sì, ci sono stati degli interventi delle forze dell’ordine per liberare gli stabili dagli occupanti, ma alla fine la situazione è sempre la stessa. Li arrestano e il pomeriggio sono già fuori e arriva continuamente gente nuova. È un sistema che ormai non funziona più, è andato al collasso e questo è il risultato”. Un risultato rappresentato da quei topi che invadono le strade, entrando perfino nei negozi. Tanto che c’è chi, come la parrucchiera, è costretto a tenere gabbie per topi dentro la propria attività.  

“Poi leggo che Milano è stata nominata la città più vivibile d’Italia. Ok, hai fatto l’Isola, hai fatto la Darsena, ma esistono anche le periferie. Anche io faccio parte di Milano”.

Così Alberto aveva rivolto un appello al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, appello che pare dunque essere stato pienamente accolto: “lo invito a venire qui personalmente per vedere in che situazione viviamo e gli chiedo di prendere in mano la situazione per risolvere il problema una volta per tutte. Sono anni che sento la parola ‘progettualità’. Va bene, parlatemi di come sarà, ma intanto occupatevi di come è adesso”. 

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