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“Monica, dove sei?”. Aiutiamo Luca, che cerca la sorella | VIDEO

Mamma Marisa, dal passato travagliato, ha sempre impedito al figlio Luca, 50enne veneto, di ritrovare la sorella mai conosciuta. Giulio Golia raccoglie i pochi ricordi utili per ritrovare la donna, nata a Brescia nel 1966

Giulio Golia incontra Luca, un uomo veneto di 49 anni che non ha mai conosciuto sua sorella Monica: “È nata a Brescia nel 1966, tra marzo e giugno. Nostra mamma si chiamava Franca Marisa”.

Lo abbiamo conosciuto quando ci ha mandato un drammatico messaggio vocale, per implorare l’aiuto de Le Iene nella ricerca della sorella perduta.

Un mese fa mamma Marisa, che non ha mai voluto parlargli di Monica e lo ha sempre ostacolato nella ricerca, è venuta a mancare: “Mia madre era una gran bella donna e le piaceva fare la bella vita, non voleva dei figli in mezzo ai piedi“. 

È scappata di casa a 15 anni da un paesino della provincia di Pesaro e ha avuto una vita molto travagliata, che non ha mai voluto svelare al figlio.

“Quando mia madre è scappata di casa la sua famiglia di origine ha fatto di tutto per cercare di recuperare questa ragazza, la trovavano e lei scappava di nuovo, non voleva sapere niente della famiglia. Mia nonna ha avuto una fine tragica, si è tolta la vita per la storia di mia madre”.

La donna qualche anno dopo a Brescia rimane di nuovo incinta: dà il bambino in un affidamento non ufficiale a una famiglia del vicentino. Stessa cosa fa in seguito con Luca, ma qualche tempo dopo lo prende di nuovo con sé, mentre il fratello maggiore va in collegio. Luca negli fa avanti e indietro tra la famiglia adottiva, che ormai si è affezionata a lui e lo sta di fatto crescendo, e quella madre sempre molto inquieta.

Attorno alla mamma, racconta Luca a Giulio Golia, c’è un giro strano: soldi, belle macchine, pellicce.

“La sera magari se ne andava via, usciva con la pelliccia, ben vestita, io avevo dieci anni, non capivo molto. Col tempo ho capito che faceva la prostituta”, racconta tra le lacrime l’uomo.

Quindici anni fa Luca fa una scoperta sconvolgente: “Avevo una sorella: per me è stato come un vulcano. Da quando l’ho saputo non vivo più bene”.

La zia adottiva di Luca ricorda: “Nel marzo del 1966 la mamma è entrata in casa, ha aperto il cappotto e ha detto ‘guarda ne ho un altro!’”.

Monica, che spiega ancora Luca non è stata neanche riconosciuta da mamma Marisa, potrebbe essere il frutto di una violenza sessuale.

Qualche anno fa Luca vuole andare in tv a cercarla, ma la madre blocca questa sua iniziativa in modo perentorio: “Se lo fai mi butto sotto a  un treno”.

“Ci ho messo una pietra sopra” racconta Luca. “Mi sono detto che quando mia madre verrà a mancare andrò avanti”. E così ha fatto.

Luca racconta che una decina di anni fa la sorella Monica è riuscita a contattare la madre per telefono. Ma la donna, quando ha sentito la sua voce, ha riattaccato dicendo: “Non chiamarmi più”.

“È sangue del mio sangue, ora devo chiudere questo puzzle”, spiega tra le lacrime l’uomo, che si è anche tatuato sul polso la frase “Forse un giorno ti incontrerò”.

E allora Monica, se ti sei riconosciuta in questo racconto, scrivici a questa email: monicatistiamocercando@gmail.com.

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