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Morta la mamma dell'agente Nino Agostino prima di avere giustizia

È morta a 80 anni Augusta Schiera, la mamma dell’agente di polizia di Palermo, Nino Agostino, ucciso il 5 agosto 1989 insieme alla moglie Ida. Un mese e mezzo prima Nino aveva sventato l’attentato al giudice Falcone. I genitori di Nino hanno sempre lottato per arrivare alla verità di quella tragedia

“Io ho detto ai miei figli che se morirò senza giustizia me lo devono scrivere sulla lapide: ‘Qui giace Schiera Augusta, mamma dell’agente Agostino, una donna in attesa di giustizia anche oltre la morte’”. Con queste parole Augusta Schiera Agostino, mamma dell’agente di Polizia Nino Agostino, ucciso nel 1989 insieme alla moglie Ida incinta di cinque mesi, racconta a Gaetano Pecoraro la sua più grande preoccupazione: morire senza avere giustizia e verità per suo figlio. Augusta è morta nella notte tra il 27 e il 28 febbraio, a 80 anni. E stava ancora aspettando giustizia.

La sera del 5 agosto 1989 Nino, agente di polizia alla questura di Palermo, viene ucciso a colpi di pistola mentre entrava nella villa di famiglia con la moglie a Villagrazia di Carini. Un mese e mezzo prima Nino aveva sventato l’attentato all’Addaura al giudice Giovanni Falcone.

“Un delitto che non ha avuto ancora una verità e rappresenta una pagina oscura della nostra Repubblica. Un omicidio pieno di depistaggi. Augusta e Vincenzo, genitori di Nino, rappresentano la vera Antimafia, quella della ricerca della verità. Instancabili non solo nel voler fare luce sulla morte del figlio ma anche nel testimoniare la volontà di non arrendersi ed educare alla legalità i giovani”, ha commentato il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra.

Con Gaetano Pecoraro, in un servizio del 28 febbraio 2016, abbiamo ripercorso i misteri e gli intrighi che avvolgono l’omicidio di Nino. “È morto perché faceva il suo dovere fino alla fine”, ha detto alla Iena il padre di Nino, Vincenzo, che in segno di protesta non si è più tagliato barba e capelli, “finché non avrò la verità”. E la sua più grande paura, che condivideva con la moglie Augusta, è proprio questa: “Non arrivare a vedere chiuso questo processo, per vedere condannato chi ha ucciso mio figlio”.

Augusta non ce l’ha fatta ad avere verità per suo figlio, ma non si è mai arresa, perché, come ha detto a Gaetano Pecoraro, “io la giustizia la chiedo con forza e dignità. E questa dignità è stata calpestata”. 

Guarda qui sotto il servizio di Gaetano Pecoraro sull'omicidio di Nino Agostino. 

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