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Muro col Messico, Trump: emergenza nazionale. Le Iene su quel confine | VIDEO

Trump dischiara l’emergenza nazione al confine del Messico per completare su quella fromtiera, con 8 miliardi di dollari, il muro anti migranti promesso agli elettori. Lungo quel muro ci siamo stati anche noi con Cizco e Gaston Zama, raccontando una storia diversa dal presidente americano

Il presidente americano Donald Trump ha appena dichiarato l’emergenza nazionale al confine con il Messico. Questa mossa gli permette di completare Il muro anti migranti su quel confine che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale e che non può più far passare per via parlamentare dopo che i Democratici hanno ottenuto la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti nelle recenti elezioni di mid term.

"Non è solo una questione di promesse elettorali, c'è una vera e propria crisi della sicurezza. E dire che il muro non funziona è solo una bugia, una grande bugia", sostiene il presidente Usa."Siamo di fronte a un'invasione di droga, di gang, di criminali, di persone, e questo è inaccettabile". Ora Trump avrà oltre 8 miliardi di dollari per costruire il muro al confine con il Messico.

I democratici hanno annunciato però una legge per bloccare la sua dichiarazione di emergenza. Per farla passare dovrebbero ottenere il consenso anche della metà dei rappresentanti repubblicani di Camera e Senato: un’operazione complessa ma non impossibile.

Lungo la parte di muro che già c’è, ci siamo stati anche noi de Le Iene con un servizio dell'8 marzo 2017 di Cizco e Gaston Zama, che vi riproponiamo integralmente in fondo all’articolo.

Cizco parte tentanto scalare, vestito da Iena e con la maschera di Trump, quella muraglia di ferro e cemento. Raccoglie poi gli umori delle persone, che in gran parte sono insulti a Trump. Cizco mostra anche un video, “Jump the Wall”, in cui un esperto free climber messicano, Patricio, propone corsi gratuiti per scavalcarlo: diventa subito virale. 

Su Facebook arrivano centinaia di messaggi di solidarietà da tutto il mondo ma anche insulti razzisti e minacce di morte da gruppi e persone sostenitori di Trump degli Stati Uniti. Il fatto è che a mettere in piedi il tutto siamo stati noi de Le Iene. Le reazioni hanno superato le attese, in positivo e purtroppo anche in negativo: volevamo solo dimostrare, in modo scherzoso, solidarietà al popolo messicano. Un popolo irriso dai fan più estremi del presidente ma che spesso fa i lavori più pesanti in America, con la gente costretta poi a tornare in Messico con viaggi, orari e code massacranti.

Sfoglia qui sotto nella gallery le foto del servizio.

Migranti, cosa succede sotto il muro di Trump con il Messico: le foto

 
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Qualcuno riesce a scavalcare comunque la parte di muro già esistente. Ma sono pochi “fortunati”, perché è spesso solo la tappa finale di un viaggio massacrante che negli ultimi 5 anni ha provocato oltre 3.000 morti, soprattutto tra donne e bambini.

Questo muro divide, e dividerà sempre più se verrà completato, il benessere da chi vive ancora sotto la soglia di povertà, sorvegliato da elicotteri, droni, satelliti, palloni aerostatici ad hoc. La polizia di frontiera stima che già ora costa ogni anno agli Stati Uniti più di Cia e Fbi e della guerra in Afghanistan, ovvero 13,5 miliardi di dollari. Con una nota statistica: gli americani, i più grandi consumatori al mondo di cocaina, ne importano il 93% da quel confine con il Messico e “ricambiano” esportando, sempre su quella frontiera, 253 mila armi ogni anno.

A proposito: chi sta costruendo il muro? Sempre operai messicani, che per paradosso si stanno chiudendo dentro da soli. E non è certo l’unico muro del mondo, ecco alcuni dei più grandi: 1.800 km separano Arabia Saudita e Yemen, 300 km dividono a Cipro zona greca e zona turca, 30 km ci sono tra Bulgaria e Turchia, 700 tra Iran e Pakistan, 230 tra Israele ed Egitto, 730 tra Israele e Palestina, 500 tra Zimbabwe e Botswana, 2.700 tra Marocco e Sahara, 4.000 tra India e Bangladesh, 2.000 tra Pakistan e Afghanistan e un muro lunghissimo sta nascendo tra Ucraina e Russia.

A noi, rispetto a chi ama i muri, piace molto di più il motto dei nostri amici messicani: “Gli unici muri che non si possono superare sono quelli nella nostra testa!”.

Guarda qui sotto il servizio integrale di Gaston Zama e Cizco.

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