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Calcio femminile: la Nazionale vince ma per il web Sara Gama “non è italiana” | VIDEO

Dopo la vittoria delle azzurre con l’Australia, il web si è scatenato contro la capitana (italianissima), Sara Gama, con insulti razzisti. Con Nadia Toffa l’avevamo intervistata su pregiudizi e ostacoli del calcio femminile

Come fai a essere italiana?”, “Quella sarà anche nata in Italia, avrà la cittadinanza italiana, parlerà in italiano ma, mi dispiace, non è italiana”. Non importa che la Nazionale italiana femminile abbia vinto 2-1 contro l’Australia, non importa che la partita sia stata seguita da 3 milioni e mezzo di spettatori. Non importa che il capitano della squadra, Sara Gama, sia italianissima. Per gli hater del web l’unica cosa che importa è il colore della sua pelle. 

Dopo la vittoria, sulle pagine social ufficiali della Nazionale, dove Sara Gama, capitana della Juventus, è in primo piano con la mano sul cuore circondata dalle compagne, i commenti razzisti e le offese non si sono risparmiati. Ma per fortuna c’è anche chi è intervenuto in difesa della capitana azzurra. “Primo: è italiana nata a Trieste. Secondo: è il capitano della nazionale”. Sara, 30 anni, è diventata un vero punto di riferimento. La Mattel ha addirittura modellato su di lei una barbie in quanto “esempio per le nuove generazioni nell’abbattere le barriere della società di cui lo sport a volte è specchio”. 

E le barriere non riguardano solo la sua “italianità”. Spesso, infatti, il calcio femminile si trova a combattere contro una concezione del pallone come qualcosa “da uomini”. “C’è un problema di cultura nel nostro paese: la donna che gioca a calcio non è accettata”, ci aveva detto Sara in un’intervista di Nadia Toffa nell’aprile 2016. Eppure, “i parastinchi, il campo da calcio, la porta, tutto è uguale al calcio maschile!”. 

Uguale, stavolta, anche per l’interesse che ha registrato la partita, con gli ascolti che hanno addirittura superato quelli della finale di Nations League tra Portogallo e Olanda, che ha sfiorato i 3 milioni. 

Un risultato incredibile quello delle azzurre, considerando che Fifa ha stanziato 30 milioni di dollari in premi mondiali per le donne, contro i 400 milioni degli uomini. E anche se le nostre campionesse hanno battuto l’Australia, in quanto a parità di genere nello sport ci batte lei: ha infatti annunciato parità di stipendi per giocatori e giocatrici.

 

 

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