Assistente arrestato per mafia, Occhionero: “Mi scuso per l'aggressione alla Iena”
Ismaele La Vardera, come avete visto nel servizio di martedì scorso, era stato aggredito con una scopa dal padre della deputata, appena passata a Italia Viva, per le sue domande sull’arresto per mafia di un suo collaboratore
Ci aveva promesso le scuse dopo che il papà aveva aggredito Ismaele La Vardera con una scopa in mano gridando “Io vi ammazzo!” per le sue domande sull’arresto del collaboratore della deputata per associazione mafiosa nel servizio, che potete vedere qui sopra, andato in onda due giorni fa nella puntata de Le Iene di martedì 12 novembre.
Le scuse sono arrivate, come potete vedere nel testo integrale che riportiamo qui sotto: "Gentile, Ismaele, mi dispiace per l’accaduto”, scrive Giuseppina Occhionero, deputata da poco passata a Italia Viva di Matteo Renzi. “Non condivido l’atteggiamento di mio padre perché il linguaggio della violenza, in tutte le sue forme, non mi appartiene”.
Al momento dell’aggressione, la Iena stava facendole alcune domande sul caso di Antonello Nicosia, suo ex assistente parlamentare, già condannato in via definitiva a 10 anni per traffico di stupefacenti e arrestato qualche giorno fa per associazione mafiosa. In un'intercettazione telefonica si sente tra l’altro Nicosia dire così di Falcone e Borsellino: “Sono vittime di un incidente sul lavoro”.
Secondo gli inquirenti magistrati avrebbe utilizzato il ruolo da assistente parlamentare per entrare in carcere e fare da “postino” ai boss mafiosi favorendo in particolare Santo Sacco, che Nicosia in un’altra intercettazione dice di essere vicino al potentissimo latitante Matteo Messina Denaro. Secondo le ipotesi dei magistrati, Nicosia avrebbe anche progettato con un boss estorsioni, danneggiamenti, l’omicidio di un imprenditore di Sciacca.
Per quanto riguarda il boss Santo Sacco, Nicosia lo avrebbe incontrato in carcere consegnandogli una lettera su carta intestata della Camera, che per legge non può essere sottoposta ad alcun controllo perché proveniente da un parlamentare. Quando Nicosia avrebbe raccontato l’episodio alla deputata Occhionero, lei gli avrebbe detto “bravo” e, a proposito della reazione di Santo Sacco alla missiva, avrebbe esclamato “Amooore”.
Il progetto di Nicosia sarebbe stato quello di far trasferire Sacco, con l’aiuto della deputata, nel carcere di Roma. L’onorevole, in proposito avrebbe detto “fosse per me sarebbe già nel mio ufficio”. Santo Sacco, sostiene Nicosia in un’altra intercettazione, sarebbe un braccio destro del “primo ministro” ovvero, secondo gli investigatori, il superboss Matteo Messina Denaro.
Ismaele La Vardera stava chiedendo a Occhionero dei chiarimenti su tutto questo quando è stato aggredito dal padre della deputata.
“Citare la sofferenza di un padre di 71 anni che vede la figlia inseguita dalla stampa fino a casa propria e la sua famiglia associata dai media alla mafia, non è, né può essere, una giustificazione ma può aiutare a capire. Mi scuso io al posto suo!
Giuseppina Occhionero”.
Ecco qui sotto il messaggio integrale inviato dalla deputata Giuseppina Occhionero.