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Omicidio Vannini, parla il datore di lavoro di Marco

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La moglie di Antonio Ciontoli, condannato (solo) a 5 anni per l’omicidio colposo del ragazzo, dice che Marco agonizzante gridava: “scusa Massi”, nominando il suo datore di lavoro. I vicini dicono di aver sentito gridare “scusa Marti”, cioè la fidanzata. Giulio Golia ha intervistato “Massi” per chiarire questo punto

Attorno all’omicidio di Marco Vannini restano ancora molti punti da chiarire. Tra questi resta il dubbio su cosa avrebbe gridato Marco mentre agonizzava dentro casa dei Ciontoli. La moglie di Antonio sostiene che gridasse “scusa Massi”, cioè il suo datore di lavoro. Però non si capisce per quale motivo in quel momento avrebbe dovuto chiedere scusa proprio a lui.

I vicini di casa riferiscono di aver sentito gridare una cosa diversa: “scusa Marti”. In questa caso, Marco dopo essere stato colpito avrebbe chiesto scusa alla fidanzata Martina.

Per cercare di chiarire questo punto Giulio Golia ha incontrato proprio Massi che ci ha mostrato i messaggi che lui e Marco si sono inviati il giorno prima della sua morte.

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