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Il ministro al Sandro Pertini di Roma: “Truman Show” in salsa romana? | VIDEO

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Il ministro della Sanità Speranza visita l’ospedale romano Sandro Pertini ma il tour organizzato per lui si tiene ben lontano dai mille problemi della struttura, dai rifiuti abbandonati ai reparti allagati. Possiamo quindi parlare di un “The Ministro show”, come per il mondo totalmente ricostruito del film “The Truman Show”?  

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, per la prima volta da quando è in carica, visita un ospedale, il Sandro Pertini di Roma. La sua sarà una visita reale o, un po’ come nel film “The Truman Show”, uno scenario ricostruito alla meglio per far fare bella figura al ministro?

La domanda sorge legittima, dopo aver sentito quello che poco tempo prima della visita ci hanno raccontato alcune persone che lavorano in ospedale: “Qua sta arrivando il ministro della Salute, stiamo facendo tutti quanti i lavori, per fare tutto perfetto… Se venivi stamattina presto avresti visto almeno 100 uomini al lavoro. Una cosa incredibile, ho detto con tutti i problemi che ci sono in questo ospedale, prima sistemiamo i reparti no?”

Abbiamo deciso di fare un giro al Sandro Pertini, in compagnia di chi quell’ospedale lo conosce bene, per vedere le sue reali condizioni. Un altro lavoratore ci ha detto: “Uno dei problemi principali è l’acqua. Il tunnel sotto l’ospedale che collega tutte le palazzine, già famoso per i topi, e che viene usato per trasportare i pazienti allettati, quando piove si allaga. È noto a tutti i dipendenti che è stato chiuso un reparto, è quello di chirurgia, sempre per lo stesso motivo. Sono stati allontanati tutti i pazienti, i dipendenti non ci possono lavorare e i corridoi sono pieni di secchi per raccogliere l’acqua. Non si sa quando riaprirà e raccontano che giorno dopo giorno cadono pezzi dal soffitto”. 

Ma non solo. “Un altro problema è il reparto di emodinamica che al Pertini è un fiore all’occhiello, perché chi ha problemi al cuore viene portato subito lì in emergenza, ma anche lì hanno tolto i pannelli dal soffitto perché era zuppo. I pazienti passano sotto a tubi, cavi, polvere e quant’altro… Questa è una situazione che si trova in quasi tutti i reparti. Anche l’ingresso di emodialisi ha reparti ammuffiti a causa della pioggia. Anche al reparto solventi ci sono i secchi per raccogliere la pioggia e mancano pannelli del soffitto”.

E oltre all’acqua, raccontano ancora alcuni lavoratori, ci sarebbe anche un problema di rifiuti indifferenziati abbandonati. “A parte l’acqua che piove dentro c’è anche una discarica aperta, dove ci sono rifiuti indifferenziati. Non passano solo dipendenti in quella zona ma magari anche utenti che vanno negli ambulatori. Dietro alla palazzina A, dietro al reparto gas medicali, dove passano solo alcuni dipendenti perché non è aperta al transito… Ci passano gli utenti che fanno dialisi, in zona gas medicali vi sono dei container anche lì è una discarica a cielo aperto. Sanno tutti che vi è un’isola ecologica molto capiente…”.

Ma ci sarebbe di più: “Le discariche al Pertini non sono solo all’esterno ma sono anche all’interno dei reparti, si sa che i rifiuti biologici vanno in sacchi appositi ma al Pertini dall’indifferenziato al biologico alla carta alla plastica va tutta nella stessa stanza. Quel che ci viene da dire a tutti è facciamo venire un ministro al mese così sistemiamo tutto l’ospedale…”.

Ci sarebbe da parlare anche in tema di sicurezza e lo facciamo proprio davanti a quella che dovrebbe essere un’uscita di sicurezza. È sempre una nostra fonte a raccontare: “Questa qua sarebbe un’uscita di sicurezza infatti c’è il punto di raccolta qua, che è quel giardino… Dovrebbe portare via tutti i reparti, portarli giù… Guarda come è messa, è fuori asse, sia qua che qua, tutti i lavori da fare, le cose, questa qua è un’uscita di sicurezza. Se qua mi passano 100 persone, barelle…“.

Anche il Pronto Soccorso sembrerebbe non passarsela proprio benissimo. “Ha sempre pazienti nei corridoi, ma non semplici pazienti, pazienti che stanno anche 24h, anche critiche. L’area rossa c’è ma si passano giornate intere in corridoio. Senza parlare di tutte ambulanze che stanno fuori là, dove c’è il parcheggio riservato agli utenti che si recano al pronto soccorso. E’ pieno di ambulanze perché non hanno la lettiga all’interno. Non avendo l’ospedale letti a sufficienza per i pazienti, si tengono quelli delle ambulanze, per questo non partono. Sembrerebbe anche che c’è chi fa a gara per venire al Pertini perché poi stanno fermi ore, senza dover lavorare...”.

La cosa incredibile, che notiamo subito, è che da quando si è sparsa la notizia della visita del ministro, si stanno facendo un sacco di lavori di ristrutturazione, dal giardino alla segnaletica. Guardate nel servizio qui sopra il percorso che faranno fare al ministro: pulito, sistemato, cartelli dappertutto, tutto verniciato.

Allora forse è davvero un “The Ministro Show”, un giro in cui il ministro vedrà un ospedale perfetto e non tutti i problemi che ci sono. Quando glielo facciamo notare però il Ministro Speranza nega: “Non è vero”. “Hanno rimesso apposto l’ospedale ma solamente nel giro che le stanno facendo fare”, gli fanno notare Stefano Corti e Alessandro Onnis. “No non è così, bisogna rispettare il lavoro delle persone che qui è molto importante”. E ci tiene a sottolineare: “È il primo anno che si mettono due miliardi in più sulla sanità pubblica quindi è un fatto molto importante”

Non stiamo parlando del suo operato, proviamo a spiegargli e il ministro risponde: “È chiaro che ci sono cose che vanno e cose che vanno migliorate, però quando si finisce per buttar fango in modo indistinto sul servizio sanitario nazionale ragazzi si fa un danno che non avete idea…”. E allora proponiamo al ministro Speranza di fare un tour insieme a noi, per fargli vedere realmente la situazione del Sandro Pertini.

 “Faremo tutti i giri possibili però vi dico: attenzione, ci sono posti del mondo dove se stai male non puoi curarti o tiri fuori la carta di credito o tiri fuori l’assicurazione oppure non ti curi… invece l’Italia è un posto dove se stai male non conta se sei ricco o povera non conta il colore della tua pelle, non conta se sei figlio di papà o non sei figlio di papà hai diritto di curarti, io voglio difendere un paese così”.

Quando gli facciamo notare che c’è una via d’uscita d’emergenza pericolante, dismessa, risponde così: “Ci sono sempre cose che vanno e cose che non vanno…”. L’assessore alla Sanità del Lazio, D’Amato,  prova a spiegare che “ci sono lavori in corso”. Speranza aggiunge che “è il primo ospedale che visito da ministro, è un grande ospedale di periferia, popolare, in un quartiere popolare... dobbiamo mettere più soldi nella sanità pubblica…”. E aggiunge: “Quest’anno per la prima volta, due miliardi in più sul fondo, due miliardi in più sull’edilizia sanitaria e sull’ammodernamento tecnologico, abolizione del super ticket, per fare la visita non si pagano più i 10 euro…”.

L’assessore non ci sta a passare per regista di questo Truman Show alla romana: “No, ascolti, ascolti è inutile, qui sono nati 300 bambini da donne che hanno tumore... avevano fatto…”. “Quindi non si era tutto organizzato tutto solamente per il percorso del ministro?”, gli chiediamo.

“Assolutamente no”. D’Amato nega anche che la direttrice sanitaria abbia dato disposizioni a questo proposito: “Assolutamente”. “… Ci possono anche essere cose non apposto, ma le miglioreremo…”. Insomma niente “The ministro Show”: “No, non è vero, non è vero, questo è un ospedale a norma che ha il certificato prevenzione incendi, sono stati fatti investimenti importanti, sono previsti 25 milioni di euro per l’ampliamento dell’ospedale Pertini, e qui stiamo parlando di un’area geografica molto rilevante”. Ma le immagini che vi abbiamo mostrato sembrano raccontare un’altra storia.

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