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Ospedali da sogno: qui si operano i bambini nella pancia della mamma | VIDEO

A Milano c’è uno dei quattro centri in Europa dove si effettuano questi interventi su piccoli affetti da malattie rare. Gaetano Pecoraro è andato al policlinico per raccontare come funziona questo ospedale da sogno

Avete mai fatto una anestesia? Vi ricordate la sensazione che si prova poco prima di addormentarsi? Bene, pensate che ci sono bambini che vivono questa esperienza prima di nascere: vengono infatti operati quando sono ancora nell’utero della madre.

Il policlinico di Milano è uno dei quattro centri in Europa che opera bambini affetti da malattie rare direttamente in utero, prima della nascita. Spesso infatti i bambini con questi tipi di malattie nascono prematuri e con alcuni problemi: Gaetano Pecoraro è andato al Policlinico a vedere come funziona questo centro da sogno.

“Una ginecologa ci disse: voi vi ritroverete con un esserino con cui non avrete nessuna relazione”, racconta il padre di uno dei bambini che sono stati salvati al policlinico di Milano. Oggi quell’esserino è nato e sta benissimo! “Curiamo bambini dai 350 grammi in su”, racconta uno dei medici della struttura. Sono due le malattie rare in cui si sono specializzati: spina bifida e ernia diaframmatica.

La spina bifida è un difetto della colonna vertebrale, che non si chiude completamente. Sulla schiena dei bambini si forma così una protuberanza che può causare gravi problemi cerebrali. “Il difetto della colonna vertebrale viene corretto nel feto”, racconta il dottore. “Così la qualità della vita dei pazienti è migliore”.

L’ernia diaframmatica invece è una patologia che spinge gli organi dell’apparato digerente nella gabbia toracica. L’intestino per esempio toglie spazio ai polmoni e quindi il piccolo non riesce a respirare. “Abbiamo portato la sopravvivenza dei bambini malati dal 20% al 40%”, dice il dottore. Questo è possibile grazie a una operazione rivoluzionaria: “Si entra nell’addome materno, poi si passa nella bocca del feto e si arriva alla trachea. Qui si posiziona un palloncino che serve a chiudere la trachea e favorire una maggiore distensione”.

Nel reparto di terapia intensiva sono tanti i bambini che lottano per sopravvivere, anche grazie alle straordinarie qualità dei medici che cercano di salvarli. Potete sentire le loro storie nel servizio di Gaetano Pecoraro qui sopra.  Per effettuare le operazioni necessarie vengono utilizzati apparecchi molto piccoli: “Sono strumenti da 3 millimetri, che ci permettono di risolvere il problema”, ci racconta uno dei chirurghi.

Prima dell’arrivo di questa tecnica, curare la spina bifida era molto più complesso: veniva praticato un taglio molto ampio sulla pancia della mamma, veniva aperto l’utero ed esposto il feto. Un intervento difficile, che portava il 90% delle persone in attesa di un bambino malato a interrompere la gravidanza. Ora invece l’operazione è molto più sicura: “Non richiede né l’apertura della pancia né quella dell’utero, che è la cosa più importante”, ci spiegano.

Questo tipo di intervento, purtroppo, è disponibile in questo momento solo a Milano. “Chiedemmo: quali sono le percentuali di sopravvivenza?”, racconta il padre di uno dei bambini lì curati. “Mi fu risposto: purtroppo sopravvivono”. Alcuni malati, infatti, sono ridotti in stato vegetativo. Dopo la diagnosi però la coppia legge dell’ospedale di Milano e decide di contattarli. “Noi diciamo sempre alle famiglie che si rivolgono a noi che devono essere pronte ad accogliere un bambino che può avere dei problemi”, ci spiegano i medici. La nuova operazione infatti è in fase sperimentale e i pazienti sono ancora troppo piccoli per capire se potranno camminare o meno.

Gaetano Pecoraro ha potuto assistere all’operazione di rimozione del palloncino nella trachea per cercare di curare l’ernia diaframmatica: quando la donna è vicina al parto infatti è necessario rimuovere lo strumento, per non rischiare che il neonato soffochi. Nel servizio qui sopra potete vedere come funziona l’operazione. L’intervento, per fortuna, va come previsto: il bambino potrà passare ancora qualche mese nella pancia della mamma.

La Iena è tornato a parlare con i genitori della bambina che è stata curata a Milano: “Il futuro di Francesca è roseo, sarà bello”, ci dicono. E noi speriamo che possa andare tutto per il meglio. 

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