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Paese spiato dalle telecamere di un poliziotto: aperta un'inchiesta | VIDEO

La notizia dopo il servizio di Luigi Pelazza sul poliziotto che ha riempito Montesabinese in Abruzzo di telecamere. I cittadini, che vivono un incubo, dicono che l’ha fatto con l’obiettivo di multare i vicini 

Aperta un’inchiesta sul caso del vigile Angelo che ha letteralmente tappezzato Montesabinese in Abruzzo di telecamere creando di fatto una sorta di “Grande Fratello” non richiesto. La notizia arriva due giorni dopo il servizio sul caso di Luigi Pelazza, che vedete qui sopra. Gli altri otto abitanti del piccolissimo paese pensano che l'obiettivo sia fare multe, che infatti fioccano (pure per “una cavalla che intralciava il traffico”, dove il traffico è praticamente inesistente)

“Lui mi controlla tutte le volte che io arrivo a casa ed esco dalla mia abitazione. Mi fa arrabbiare”, dice uno degli abitanti. Tutti a Montesabinese infatti vivono anche un incubo privacy visto che le telecamere puntano non solo sul suolo pubblico (e non potrebbero fare nemmeno quello) ma spesso anche porte e finestre.

I colleghi della Polizia municipale non sembravano tanto collaborativi quando la nostra Iena parla delle tre auto di Angelo che stanno tranquillamente parcheggiate in maniera irregolare. Nemmeno quando arriva il carroattrezzi, il poliziotto “guardone” accetta di parlare con noi, dopo che si era rifugiato in casa scappando dalle domande di Luigi Pelazza.

L’unica che aveva collaborato subito è il sindaco che fa mettere dei paletti davanti alla casa del poliziotto per farlo parcheggiare altrove.

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