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Paolo Sforza e il tuffo alla Reggia di Caserta: “Ho salvato la patria” | VIDEO

Si chiama Paolo Sforza e su Instagram ha postato il video del suo tuffo nella fontana della Reggia di Caserta. Così ha voluto dimostrare l’assenza di sicurezza anche dopo la morte del capo dell’Isis Al Baghdadi. Alice Martinelli l’ha incontrato

“Dopo la morte del capo dell’Isis Al Baghdadi ho deciso di tuffarmi per dimostrare quanta poca sicurezza ci sia”. Lo dice Paolo Sforza che su Instagram si definisce “broker, influencer e consulente di moda e italian dandy”. Nei giorni scorsi è entrato in auto nella Reggia di Caserta e si è tuffato anche nella fontana.

Il video della sua “dimostrazione” che ha pubblicato sui suoi social è diventato da subito virale. Si vede lui che percorre i viali in auto e infine si tuffa nella fontana. “È ghiacciata, frà!”, dice alla telecamera. Poi si arrampica sulle statue in marmo, si dà una sciacquatina mimando azioni che non sappiamo ben interpretare. E spiega la ragione del suo gesto in un commento: “Ho dimostrato con un gioco come nella mia città potrebbe tranquillamente succedere una tragedia. Meno male che sono un broker e non un terrorista o un male intenzionato. Vergogna Caserta!”.

Non è la prima volta che fa gesti simili, a luglio si è tuffato con un completo nero e una maschera in faccia nella fontana di Trevi. In questo caso, diceva, per sodalizzare con gli imprenditori stritolati dalla crisi. Pochi giorni dopo, stessa cosa ma vestito da senatore dell’antica Roma.

Tuffarsi nelle fontane è reato, si rischiano multe salatissime. E fare tutto questo per dimostrare che non c’è sicurezza è da folli. Così lo incontriamo per spiegargli che ci sono altri modi per manifestare. Lui decide di farsi intervistare da Alice Martinelli, ma vuole simulare un incontro casuale proprio davanti alla Reggia. “Tesoro, così io manifesto. Lo rifarei altre mille volte sono rimasto sconvolto dalla poca sicurezza che c’è. Il ministro dell’Interno e dei Beni Culturali avrebbero dovuto ringraziarmi per questo. Ho fatto vedere che non ci sono controlli”, dice.

E poi rincara la dose: “Io potevo morire per la patria. Mi sono preso una denuncia. Portatemi a Roma e fatemi dare la medaglia d’oro perché sono un eroe. Ho salvato tutti”. Dopo aver detto che crede nel nostro patrimonio culturale, gli lasciamo la telecamera per un appello sensato. “Ragazzi non fate come me!”, dice al quarto ciak. Si butterà ancora nelle fontane? “Per quella della Reggia di Caserta e di Trevi garantisco che non lo farò più. Per le altre non lo so”. 

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