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Pd e Cinque Stelle: come la mettiamo con quegli insulti? | VIDEO

Si dicevano di tutto, da “mafiosi” a, minimo, “incompetenti” e giuravano di non andare mai a governare insieme. Filippo Roma ha incontrato i leader dei due partiti, per provare a far cambiare versione: non è stato per niente facile

Da nemici giurati ad amici per la pelle o quasi, almeno amici per il governo. In politica è possibile, soprattutto quando c’è il rischio di perdere la poltrona.

A un mese dall’avvio del Conte-bis,  Filippo Roma incontra i leader di Pd e M5S, insieme ad altri esponenti dei due schieramenti che oggi siedono felici in Parlamento. Schieramenti che però, fino a poche settimane fa, si insultavano pesantemente, arrivando quasi alle mani.

E oggi che Pd e Cinque Stelle sono “innamorati”, Filippo Roma è andato a chiedere il perché di quegli insulti e se sono disponibili a rettificare quelle vecchie dichiarazioni di guerra.

A partire da “Gigino” Di Maio, che con il nuovo governo ha mantenuto sempre una poltrona ministeriale. Questa volta ha quella degli Esteri e per questo ha promesso di studiare l’inglese. Vi ricordate cosa diceva del Pd? “Io con il partito di Bibbiano non voglio avere nulla a che fare”, diceva Di Maio. E allora lo raggiungiamo per chiedergli: “Are you the best friend of Bibbiano’s party?”. Ma ci augura solo la buonanotte e non vuole neppure dire: “Io col partito di Bibbiano ci voglio andare a pomiciare”.

Ha cambiato idea anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che prima diceva “non intendo favorire nessun accordo con i 5 stelle. Non governo con loro” e a Filippo Roma ha detto: “Se c’è un motivo superiore si può cambiare idea, come salvare l’economia”.

Dal Pd si arriva a Italia Viva, la nuova formazione politica di Matteo Renzi, che ai grillini diceva: “Se siamo mafiosi, fate il governo senza di noi” e aggiungeva: “Il signor Beppe Grillo fa schifo”. Ma i tempi sono cambiati e adesso, in nome della stabilità politica (e della poltrona), è disposto a dire di Beppe Grillo: “Ha detto che il mio nuovo partito Italia Viva è una minchiata, io però con lui condivido di fare del bene agli italiani”. 

Filippo Roma incontra anche Maria Elena Boschi, che a Di Maio aveva detto: “Caro signor Di Maio il fango fa schifo come la campagna di fake news su cui il Movimento 5 Stelle ha fondato il proprio consenso, con le sue persone incompetenti”.

“Anch’io se me l’avessero detto un mese fa, non ci avrei creduto. Colpa di Salvini che ci ha lasciato un paese disastrato”, si è difesa la Boschi rispondendo all’obiezione di Filippo Roma. “Non era per evitare le elezioni con il rischio di non tornare al governo? “, le chiede la Iena. Lei, puntualizza: “Non è un problema di elezioni, ma dire che siamo amici è un parolone”.

Per sancire l’amicizia, Filippo Roma le propone di dire la frase: “Io e Di Maio andiamo Ballando con le stelle”. Si rifiuta perché il ministro ha altro da fare, dice.

Ma l’apice del cambiamento lo raggiunge la vicepresidente del Senato Paola Taverna (M5S). “Io contro di loro ho detto mafiosi, schifosi, merde”, si vantava la Taverna da un palco durante una manifestazione. Ora anche lei ha cambiato idea sui dem e spiega: “Voglio dimostrarlo, ci siamo presi un onere per il paese”.

 

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