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News | di Edoardo Montolli |

Emergenza plastica: la balena Plastic River per dire basta all'inquinamento | FOTO

Dal 27 giugno a Pompei sarà installata Plastic River di Nello Petrucci, una balena costruita con rifiuti di plastica raccolti dai bambini, che fa esplodere metri e metri cubi di rifiuti dalla sua bocca. È il simbolo del dramma dell'inquinamento e delle sue vittime principali: le balene

L’allarme plastica nei mari è ormai di strettissima attualità. Solo nel Mediterraneo, secondo le stime del Wwf, se ne sversano 570mila tonnellate, pari a 33.800 bottigliette al minuto. A risentirne sono anzitutto gli animali che lo popolano: ve ne sarebbe nello stomaco di una balena su due. Di certo se ne trova nel 33% dei cetacei che si spiaggiano sulle nostre coste, dai 150 ai 160 esemplari. A Porto Cervo, a fine marzo, nell’apparato digerente di una femmina di capodoglio ne sono stati trovati qualcosa come 22 chili. Una situazione drammatica che Le Iene hanno documentato nel servizio di Gaston Zama che potete vedere qui sopra. 

Responsabili dello sversamento della plastica nei mari sono soprattutto i fiumi. Tra questi, il Sarno, vanta il triste record di essere considerato tra i più inquinati d’Europa, come ha mostrato recentemente Greenpeace: bicchieri, buste, flaconi, bottiglie, ogni tipo di imballaggio. Una sorta di discarica galleggiante, il cui problema è ormai cronico, dato che va avanti così, in peggio, da almeno trent’anni.

Ora l’artista Nello Petrucci porta a Pompei per un mese, dal 27 giugno, un’installazione-denuncia interamente realizzata con la plastica del Sarno: Plastic River, la rappresentazione di una balena che fa esplodere metri e metri cubi di rifiuti dalla sua bocca. Simbolo dell’inquinamento choc e delle sue vittime principali: le balene.

Ma anche il simbolo di un risveglio collettivo: la plastica rigurgitata dalla balena artificiale è stata infatti raccolta alla foce del fiume da un migliaio di bambini di una settantina di scuole del litorale, da Castellammare a Torre Annunziata, su iniziativa delle associazioni ambientaliste locali.

"Il Sarno è un fiume di veleni e porta direttamente nel mare, non solo rifiuti tossici, ma anche un’enorme quantità di plastica. Peraltro la grata che faceva da filtro alla plastica, non so per quale ragione, è stata alzata", sostiene Petrucci. "Credo che l’arte debba occuparsi anche di questo: interpretare la realtà per risvegliare le coscienze".

Street artist trentottenne, Petrucci non è nuovo a opere dalla tematica sociale: nel cortometraggio selezionato all’ultima edizione dei David di Donatello, "Lost Love" ha raccontato l’amore ai tempi dell’immigrazione. Al nuovo Three World Trade Center di New York espone in una permanente con un’opera contro il terrorismo islamico. Il 27 giugno, a presentare l’installazione, posta davanti al Municipio, ci saranno, oltre alla società Contemply che ha finanziato il progetto, diverse associazioni che da anni si battono per il risanamento del Sarno. Il Comune di Pompei, sensibilizzato al problema, ha deciso di renderlo plastic free, vietando la plastica monouso già dal primo agosto.

Guarda qui sotto la gallery con le foto. 

Emergenza plastica: la balena Plastic River a Pompei

 
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