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Guerra alla plastica: all'università si parte da 30mila borracce e dal reportage de Le Iene

L’iniziativa di "Roma Tre" è stata annunciata dal rettore Luca Pietromarchi dopo la proiezione in aula magna del reportage di Gaston Zama, un viaggio attorno al mondo assediato da un nemico tanto silenzioso quanto mortale

La guerra alla plastica arriva nelle scuole italiane, grazie al reportage di Gaston Zama per Le Iene.

L’Università degli Studi Roma Tre ha deciso di distribuire tra i suoi studenti ben 30mila borracce di acciaio inossidabile per l'acqua, con l’obiettivo di dire finalmente basta all’uso della plastica. Un’iniziativa importante, che il rettore Luca Pietromarchi ha voluto annunciare dopo la proiezione in aula magna del reportage di Gaston Zama, che ci ha accompagnato lungo le spiagge e nei mari di tutto il mondo per sensibilizzare tutti su una vera emergenza mondiale (reportage che potete vedere per intero qui sopra).

L'Ateneo romano, all’interno del quale ogni giorno si consumano almeno 10mila bottigliette d’acqua in plastica, sarà capofila di un’iniziativa che sta per prendere piede anche in altri atenei e scuole italiane. L'iniziativa, denominata  "The message is the bottle", è stata lanciata alla presenza del nostro Gaston Zama, dell'attore Neri Marcorè e del Direttore di Greenpeace Giuseppe Onufrio.

Un’occasione importante, come abbiamo detto, anche per proiettare ad una foltissima platea il reportage de Le iene sull’emergenza plastica.

“Non solo Roma, ma anche altre università ed altri istituti d'Italia ci stanno chiedendo una copia del documentario per farlo vedere ai loro studenti – spiega l’inviato de Le Iene - e in queste settimane sto ricevendo messaggi da parte di un sacco di persone che insieme ai loro amici hanno deciso di organizzare dei "clean up" per pulire le spiagge della loro zona”.

L’emergenza è assolutamente reale: il nostro pianeta muore divorato dalla plastica. E la colpa è nostra. Gaston Zama ha fatto il giro del mondo per documentare l’emergenza plastica e provare a sensibilizzarci su questo problema. Tutti abbiamo le nostre responsabilità e tutti dobbiamo fare qualcosa per salvare il nostro pianeta.

Dall’India a Santo Domingo fino alle Filippine i detriti di plastica si accumulano sulle spiagge portati dalle onde e formano immense isole in mezzo al mare. Si stima che ogni anno 8 milioni di tonnellate di materiale plastico finiscano nei nostri mari. Si tratta dell’equivalente di un camion della spazzatura al giorno che rovescia il suo contenuto nel mare.

Entro il 2050 il peso di tutta la plastica presente negli oceani supererà il peso di tutti i pesci del mare.

Il velista italiano Giovanni Soldini, che abbiamo incontrato a Cannes, ci ha raccontato cosa sta succedendo al mare della Cina e al nostro Mediterraneo.

Gaston Zama in Tailandia ha incontrato Oh, un volontario di Save Lipe, associazione che si occupa di ripulire le spiagge nella zona di Koh Lipe (piccola isola immersa in un arcipelago all’apparenza immacolato). Ogni settimana insieme a volontari da tutto il mondo lavora per pulire l’arcipelago. L’abbiamo aiutato anche noi e in meno di due ore abbiamo raccolto circa 350 chili di plastica.

Anche nel Mediterraneo la situazione è grave. Basta andare su una spiaggia italiana a dicembre, quando nessuno la pulisce, per rendersi conto di quello che porta il mare tutti i giorni. E purtroppo ci sono numerosi video che lo confermano.

Mariasole Bianco, biologa e attivista, partendo dalla spiaggia di Santa Margherita Ligure ci racconta la trappola della plastica. “Il problema non è la plastica di per sé: è un materiale molto utile, ma anche molto resistente. Noi di un materiale che è destinato a durare per centinaia di migliaia di anni, l’uso principale che ne facciamo è l’usa e getta. È questo il problema. La plastica non si biodegrada mai, tutta la plastica che è mai stata creata esiste ancora”.

“Bisogna reagire, reagire tutti e reagire alla svelta”, esorta Giovanni Soldini. La plastica non ha una scadenza ma questa emergenza sì. Il 2020 è l’anno in cui si capirà se possiamo ancora fare qualcosa per salvare il pianeta dalla plastica. Ma serve l’impegno di tutti.

Se anche voi nella vostra città, nella vostra scuola o nella vostra Università state portando avanti iniziative a favore della battaglia contro la plastica, segnalatecelo mandando una mail all’indirizzo redazioneiene@mediaset.it

 

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