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“Alzati la gonna” e non solo: il porcone del metodo Poppe | VIDEO

Guido Coletta, cerca una hostess per fiere e centri commerciali. 2.400 euro come fisso mensile. “Accavalla le gambe, lentamente”, “tira più su la gonna”. Queste alcune delle richieste poste alla nostra complice al suo primo colloquio. Alessandro Di Sarno l’ha incontrato 

Guido Coletta, specializzato nella vendita di attrezzature di sicurezza, pubblica un annuncio di lavoro su internet. Fisso mensile di 2.400 euro per fare l’hostess pubblicitaria per stand in fiere e centri commerciali. “Che offerta allettante!”, pensa Pamela, una ragazza disoccupata che risponde subito all’annuncio. Però, dopo il primo colloquio, la ragazza sospetta qualcosa e chiama le Iene. In effetti, già il nome del corso di formazione è un po’ strano, Poppe. Ovvero: Professionalità, Orgoglio, Puntualità e altre parole che non si capiscono. Il messaggio però sembra lo stesso chiarissimo.

Pamela torna da lui con le nostre microcamere nascoste. Il dialogo è esilarante, anche perché è Di Sarno a suggerire alla ragazza cosa dire. “Sono il barone di Conversano e di Molfetta” e come non credergli visto che “ha fatto diventare Matera la capitale della cultura”.

Così, dopo questo incontro la nostra ragazza si presenta al corso di formazione, il POPPE. Un metodo molto complesso e difficile da apprendere ma per fortuna il nostro porcone è “un’intelligenza mostruosa, ha addirittura l’1.5 in più di Einstein”. Oltre alla sua grande mente e l’importante posizione ricoperta a Conversano e Molfetta, possiede anche tanti amici famosi: Anna Falchi, Checco Zalone, Giorgio Faletti, il suo maestro Paolo Limiti, “una delle sue più grandi creature, Ilona Staller, Cicciolina insomma, “divenuta deputata proprio grazie a lui”. 

Ma tra le sue grandi gesta di sicuro gli va riconosciuto il fatto di aver anticipato il Papa, “il piacere è cosa buona e giusta”, questa la frase rubata dal Santo Padre al nostro Coletta. E quando Pamela, sotto suggerimento di Di Sarno, gli confida che la sua forza e la sua prestanza le ricordano Donald Trump, ci confida che in realtà lui è un pochino più al di sopra, perché lo “shut down” è lui ad averglielo fatto fare al presidente americano. Ma non ci ricorda solo Trump, ha anche un qualcosa di Putin… ma a quanto pare non siamo i primi a farglielo notare! Il Putin abruzzese”, d’altronde come ci confida è “universale”.  

Dopo questa umile presentazione, Coletta le dà un altro appuntamento. La ragazza dovrà provare diversi abiti di lavoro. “Via le calze”, “tira più su la gonna”, “fammi vedere le mutande”, insomma non proprio il classico colloquio di lavoro. Guido sostiene di capire le persone guardandole negli occhi e della nostra complice ha capito che le “piace più essere toccata e essere leccata che avere l’uccello dentro la patata”. D’altronde, come ci ricorda Guido, “ci sono tante donne che hanno il discorso del clitoridale”. 
E dopo domande spinte, richieste particolari e commenti squallidi finalmente arriva al dunque: “sganciati un attimino il reggiseno” e solo dopo questa richiesta capiamo finalmente il vero significato del metodo P.O.P.P.E. E, mentre recita una scena del film La Grande Bellezza, per creare l’atmosfera giusta allo spogliarello di Pamela, entra in scena il nostro Alessandro Di Sarno. 

Gli facciamo capire di esserci stati sempre noi dietro le dichiarazioni della complice, ma Guido “continua a prenderci per il culo”, come dice Di Sarno. Quando fingiamo di scusarci per l’inconveniente, dicendo che la sua filosofia supera quella di Kant, ci confida che il filosofo fu proprio il suo maestro. Per chiudere ci dice pure che nome dare al servizio: “Equivoco all’italiana”.

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