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Puglia, ospedali da incubo e macchinari mai usati: indaga la Corte dei conti | VIDEO

Con Gaetano Pecoraro abbiamo fatto un giro “da incubo” all’interno degli ospedali della Provincia di Bari prima ristrutturati e poi riconvertiti in ambulatori, tra macchinari nuovissimi mai utilizzati e “controllori” con precedenti penali. Adesso anche la procura della Corte dei conti ha aperto un fascicolo e la Finanza indaga proprio su quelle strutture di cui vi abbiamo raccontato

I macchinari sono nuovissimi e modernissimi, peccato che siano stati messi in strutture pressoché abbandonate, dove non servono a niente. E su quel possibile spreco ha messo gli occhi a Corte dei conti, la cui procura che indaga per capire se quanto vi abbiamo raccontato configuri un danno erariale.

A quanto pare i macchinari sarebbero stati acquistati dalla Regione Puglia e poi “parcheggiati” in strutture ospedaliere da riconvertire in ambulatori, sulla base del piano di riconversione sanitaria in atto nella provincia di Bari.

Nulla di nuovo per noi de Le Iene, dalle cui inchieste è partita l’indagine di cui vi parliamo. Proprio noi eravamo stati i primi a raccontarvi quello che accadeva nella sanità pugliese, con l’inchiesta di Gaetano Pecoraro sugli “Ospedali da Incubo”.

Vi avevamo raccontato di interi reparti appena ristrutturati e subito chiusi e di coloro che avrebbero dovuto verificare, ma che avevano addirittura precedenti penali e nessun concorso pubblico alle spalle.

Una di queste strutture da incubo è il Saccone di Terlizzi, che nonostante una ristrutturazione da 13 milioni di euro chiuderà entro la fine del 2020.

“C’è stato un business estremo sull’edilizia ospedaliera”, racconta a Gaetano Pecoraro un medico primario dell’Asl di Bari, che preferisce non mostrarsi in volto.

“La politica era di costruire ospedali, poi si vede a che cosa servono”, dice la nostra fonte. In corsia il personale ci parla di reparti aperti per un solo paziente: “Milioni di euro buttati nel cesso”. Sale con la vasca per il parto in acqua, stanze e apparecchiature nuove. Qui lo spreco sono anche i medici che lavorano poco o niente come precisa la nostra fonte: “Perché vengono sottratti dove invece servirebbero”. In questa vicenda c’è anche un’assurdità: tutto questo spreco si poteva evitare. La ristrutturazione di questo ospedale è iniziata quando già si sapeva essere superflua. “Perché è a 10 chilometri da quello di Molfetta, 15 da quello di Corato e a 20 dal San Paolo”.

La sorte di queste strutture è presto detta: “Dovranno essere riconvertiti in presidi di assistenza per il territorio”, spiega Mario Conca, consigliere regionale. Per avere idea di quello che diventeranno queste strutture, andiamo a vedere quelle chiuse da qualche tempo. Una di queste è l’ospedale di Rutigliano, dismesso nel 2010 e oggi punto di primo intervento.  Siamo andati a vederlo, ma è tutto deserto. Le porte sono sbarrate, proviamo ai citofoni ma solo una persona ci risponde dicendo di non voler aprire. Sono i passanti a spiegarci che cosa succede: “La guardia medica ci diceva che ha paura. Qua c’è da spaventarsi la notte. C’è gente che si droga”.  

Andiamo all’ex ospedale di Toritto, sempre in provincia di Bari, ma il copione è sempre lo stesso: c’è anche una piscina per riabilitazione che è dismessa, nonostante sia costata 300mila euro. Come questa ce n’è un’altra ad Alberobello e un’altra ancora a Bari. Invece all’ex Santa Maria degli Angeli di Putignano è stato declassato. Oggi si presenta con stanze vuote e attrezzature abbandonate.

La nostra fonte spiega:  “La regione Puglia è sotto amministrazione controllata per eccesso di spese. Le dirigenze delle Asl dovrebbero vigilare, ma chi deve gestire non ha fatto i concorsi. Spesso si vince per colloquio e non per titoli. A volte vince chi non può nemmeno partecipare avendo procedimenti penali in corso”.

Uno di questi è il direttore Giorgio Saponaro, che avrebbe fatto pressioni per modificare degli atti pubblici. Come ha fatto a vincere un concorso pubblico? Siamo andati a chiederlo a lui, ma non vuole parlarci. Così andiamo da chi ha firmato la delibera per la sua assunzione: il direttore delle risorse umane dell’Asl di Bari. Anche lui però non è stato assunto tramite concorso. “Sono entrati come 15 septies e poi sono stati stabilizzati”, sostiene la nostra fonte. Una norma che permette di saltare i concorsi in casi di necessità e urgenza, ma poi in Puglia sono diventati stabili. Ma della sua assunzione il direttore dell’Asl non vuole parlarne.

Così Gaetano Pecoraro va dal presidente della regione Michele Emiliano per chiedergli di questi sprechi. “Lei se parla così rischia di essere querelato perché di sperperi non ce ne sono”, dice. E a proposito degli ospedali chiusi, nonostante le recenti ristrutturazioni, aggiunge: “Erano cattedrali nel deserto fatte da precedenti amministrazioni. Noi abbiamo dovuto chiudere e in più vieni a massacrarci. Lo fai perché siamo terroni?”. E adesso, dopo l’inchiesta della Guardia di Finanza, cosa dirà il presidente Emiliano?

Guarda qui sotto tutti i servizi dedicati all'inchiesta di Gaetano Pecoraro sugli ospedali da incubo.

 

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