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Texas, afroamericano legato a una corda da due poliziotti a cavallo

Polemiche durissime negli Stati Uniti per una foto in Texas che ricorda i tempi della schiavitù. Noi delle Iene siamo stati a Los Angeles per indagare su violenza e razzismo nella polizia americana

Questa foto riccende polemiche durissime in un’America scossa dall’incubo del razzismo e del suprematismo bianco dopo le stragi compiute da due ragazzi bianchi con armi d'assalto a Dayton nell’Ohio domenica 4 agosto (10 morti) e a El Paso in Texas il giorno prima (22 morti).

Lo scatto arriva proprio dal Texas, stato al confine con il Messico già noto per atteggiamenti oltre le regole delle forze dell’ordine: due poliziotti della città Galveston scortano a cavallo Donald Nelly, 43 anni, di colore tenendolo nel mezzo, a piedi, ammanettato e legato con una corda. Un’immagine choccante che ricorda i tempi della schiavitù e per cui la polizia locale si è poi scusata promettendo di interrompere questa pratica.

Si è diffusa in tutto il mondo proprio nel giorno della morte a 88 anni di Toni Morrison a 88 anni, la prima afroamericana a vincere il premio Nobel per la Letteratura nel 1993, che ha dedicato la vita a combattere il razzismo. Sua una frase che rimarrà per sempre: “Al mondo la sfortuna non esiste, esiste solo l'uomo bianco".

Di violenza e vittime afroamericane durante controlli della polizia americana vi abbiamo parlato nel servizio di Nadia Toffa del 7 maggio 2017 "Usa: polizia violenta o razzista?". La Iena è andata a Los Angeles dove era in corso una manifestazione contro la “police brutality”. Ha intervistato una delle leader di Black Lives Matter ("Le vite nere contano"), un movimento nato nella comunità afroamericana per combattere razzismo e violenza.

“Il fatto che le persone abbiano le armi, il fatto che non fanno una valutazione psicologica di coloro a cui danno queste armi, è questo uno dei problemi della violenza qui”, ci ha detto. “La polizia in questo Paese ha la licenza di uccidere”, commenta un altro attivista.

“La violenza che le forze armate devono utilizzare è direttamente proporzionale alla violenza che incontrano nella società”, ci ha detto Andrew Neiman, capitano della polizia di Los Angeles. E quando gli abbiamo chiesto se è vero, come molti denunciano, che la polizia americana si accanisce contro gli afroamericani, ci ha risposto: “Sono loro coinvolti in crimini violenti molto più di ogni altra comunità”.

Non la pensano così quelli del Black Lives Matter, che denunciano: “Essere nero in questo paese è come avere un’etichetta che dice che sei un criminale”.

Nadia Toffa ha incontrato la mamma di una delle vittime afroamericane uccise dalla polizia durante un normale controllo. “Kevin era al telefono quando ha aperto la porta”, racconta. “Il poliziotto ha detto, così c’è scritto nella deposizione, che lui gli puntava addosso una pistola. L’agente gli ha sparato 5 colpi”. Ma, racconta la donna, suo figlio Kevin non avrebbe mai avuto una pistola. “Lo stesso poliziotto che ha sparato a mio figlio, 45 giorni prima ha sparato a un altro ragazzo afroamericano”.

Guarda qui sotto il servizio di Nadia Toffa su razzismo e violenza della polizia americana.

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