Roma, i furbetti della raccolta dei rifiuti | VIDEO
Dopo aver ascoltato la denuncia di un operatore della Roma Multiservizi, una delle ditte che si occupano della raccolta dei rifiuti a Roma, Filippo Roma ha seguito alcuni camioncini che la notte girano le strade della Capitale per raccogliere la spazzatura. Peccato che i negozi siano chiusi e di sacchi raccolti non c’è nemmeno l’ombra! Però gli operatori beggiano fuori dai locali come se avessero ritirato i rifiuti. Che qualcuno stia facendo il furbetto con i soldi dei cittadini?
“Voglio denunciare una truffa che avviene ai danni dei cittadini romani per quanto riguarda la raccolta differenziata dell’immondizia”. A parlare è un operatore che lavora per Roma Multiservizi, una delle ditte che ha in appalto la raccolta dei rifiuti da parte dell’Ama, Azienda Municipalizzata Ambiente, cioè l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nella Capitale. Nell’inchiesta di Filippo Roma e Marco Occhipinti raccontiamo di un sistema di alcuni operatori furbetti, che dovrebbero occuparsi della raccolta rifiuti per le strade di Roma e che invece fregherebbero i cittadini della capitale.
“Noi usciamo per la Roma Multiservizi come operatori”, prosegue la nostra fonte. “Dovremmo raccogliere la differenziata all’interno delle utenze non domestiche”, ovvero le attività commerciali come negozi, ristoranti, bar. “Ma questo non avviene, perché usciamo di notte e quindi molte utenze sono chiuse. Ci fermiamo col camioncino, beggiamo con un nostro palmarino un codice a barre che sta all’esterno dell’utenza come se avessimo raccolto la spazzatura, ma l’utenza è chiusa fisicamente quindi non raccogliamo nulla”. Dal passaggio del badge risulterebbe quindi che gli operatori siano effettivamente passati a raccogliere il materiale, ma il materiale da raccogliere non c’è visto che l’attività commerciale è chiusa di notte. “Questa è una truffa”, ci dice l’operatore, che ci spiega perché per l’azienda sia importante fare tante “beggiate”: “Viene pagata. E so che dopo le 22 viene pagata anche di più”.
L’operatore ci racconta che con il camioncino dovrebbero raccogliere plastica, vetro o altri materiali della differenziata. “Ma questo non lo facciamo mai. Noi andiamo con il nostro palmarino sul muro, ad esempio, del ristorante o del bar. All’entrata c’è un codice a barre, noi lo beggiamo e così risulta all’Ama che noi abbiamo ritirato il rifiuto. L’Ama paga la Multiservizi, ma noi il rifiuto fisicamente non l’abbiamo mai preso”. Anche perché, sottolinea la fonte, la notte l’80% delle attività commerciali da cui passano per ritirare l’immondizia sono chiusi e quindi i commercianti non possono consegnare direttamente la spazzatura all’operatore, come invece dovrebbe avvenire. Sul calendario di raccolta del Municipio 1 del Comune di Roma, si legge infatti che “i rifiuti devono essere consegnati direttamente agli operatori del servizio nei giorni e negli orari indicati”.
Ma perché già che sono lì con il camioncino, gli operatori non raccolgono i rifiuti lasciati comunque fuori in strada dall’utenza? “Perché ritirare i rifiuti significherebbe fare meno beggiate”, ci spiega la fonte. “Senza ritirare ne possiamo fare fino a 200 sparate, su ogni palmarino. Se invece dobbiamo anche raccogliere non saranno più di 40/45 beggiate”. E non è finita qui: “La cosa ancora più grave è che ogni operatore dovrebbe avere un palmarino per un camioncino. Invece loro pagano un operatore, e anche poco, con due palmarini! Pensa quanti soldi si mettono in saccoccia senza raccogliere”.
Resta da chiarire se questo comportamento sia una libera iniziativa degli operatori o se sia la società per cui lavorano a chiedere di fare i furbetti. Secondo quanto sostiene la fonte, a dire di beggiare senza raccogliere sarebbero proprio “i dirigenti di Roma Multiservizi, che hanno fatto una riunione agli inizi dicendoci di attaccate più tardi. Attaccare più tardi significa non raccogliere perché i negozi sono chiusi”.
L’operatore ci racconta che i dirigenti avrebbero perfino creato nu gruppo su WhatsApp chiamato “Spara e scappa”. “Perché dobbiamo beggiare veloce senza raccogliere i rifiuti”, spiega la fonte, che legge a Filippo Roma alcuni passaggi della chat. “Un operatore chiede ai dirigenti: ‘Buongiorno ci confermate che possiamo e dobbiamo sparare attività commerciali chiuse o in ferie? Perché girano i controlli dell’Ama e non vogliamo passare guai’. E il dirigente risponde: ‘sì, sparate sparate’”.
Non ci resta che andare a controllare di persona: Filippo Roma, in piena notte, si mette a seguire alcuni camioncini che raccolgono l’immondizia per le strade di Roma. O meglio, che dovrebbero raccoglierla! Quello che vediamo infatti, in più casi, è l’operatore che si ferma davanti all’attività commerciale, e con due palmarini “spara beggiate”, per mantenere l’espressione della nostra fonte. E senza raccogliere nemmeno un sacchetto, si riparte verso nuove beggiate!
Non ci resta che andare a chiedere spiegazioni direttamente a chi dovrebbe occuparsi di raccogliere la spazzatura di Roma. Filippo Roma va all’Ama con un sacco di immondizia. Ma il nostro tentativo di lasciare i rifiuti e chiedere spiegazioni è vano. Marcello Bronzetti, responsabile servizio prevenzione e sicurezza Ama, dopo minuti di mutismo, riesce solo a dirci che “non ci sono problemi”.
Tentativo numero due: andiamo alla Roma Multiservizi, sempre con il nostro sacco pieno di rifiuti. “Noi lo facciamo secondo le disposizioni precise che ci ha dato Ama”, ci dice Maurizio Raponi, il presidente. Quando gli raccontiamo quello che abbiamo visto e cosa ci ha detto uno dei loro operatori, va in tilt e farfuglia parole senza senso, parlando di “frammenti”. “Tutte le volte che un nostro operatore va all’utenza deve raccogliere quella… Quel frammento”. Frammento? Poi cerca di riprendersi e aggiunge: “Questo non è possibile. Se accade una cosa del genere non è normale”. Ma poi ci parla di una “grande innovazione” che loro avrebbero apportato quest’anno. Siamo tutt’orecchi, ma onestamente non capiamo proprio cosa voglia dirci. E quando citiamo la chat “spara e scappa” risponde: “Sparare e scappare non ha senso”. Insomma, se davvero servisse per prendersi i soldi senza offrire il servizio un senso ce lo avrebbe: quello di una bella furbata!
Terza tappa della nostra “restituzione rifiuti”: la sindaca Raggi. “Questa segnalazione la prendo e la approfondisco”, ci promette la sindaca. “Questa è una truffa. Siccome sta denunciando una truffa, se ci date qualche documento o materiale ci vediamo e possiamo approfondire”. Ma poi il portavoce della sindaca più volte cercato da Filippo Roma è sparito nel nulla e non ha più dato seguito all'invito in Campidoglio avanzato dalla Raggi per vedere i filmati realizzati dalle Iene. Ma Filippo Roma non molla e nelle prossime puntate vedrete nuovi sviluppi del caso "La Grande Monnezza" di Roma.