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Sicurezza ponti su autostrade A24 e A25: soldi dirottati per il ponte di Genova

Erano attesi 192 milioni di euro per interventi di sicurezza ai viadotti delle A24 e A25 ma una parte di questi soldi sono stati dirottati nel decreto Genova per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi. Ieri il ministro Danilo Toninelli ha compiuto un nuovo sopralluogo in Abruzzo e parla di rischio sismico per alcuni ponti, propri ocome già avevamo anticipato noi de Le Iene nei servizi di Filippo Roma

I fondi per la messa in sicurezza dei viadotti delle A24 e A25 non ci sono. Una parte dei 192 milioni di euro sono stati dirottati nel decreto Genova per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi. All’appello mancherebbero almeno 80 milioni di quei soldi che il ministro Danilo Toninelli aveva assicurato disponibili già da quest’anno per i lavori ai viadotti. Proprio ieri il ministro delle Infrastrutture ha compiuto un sopralluogo sotto il viadotto Macchia Maura dell’autostrada A25, in provincia de L’Aquila.

Chi ci ha attaccato dicendo che facevamo ‘allarmismo’, ha sbagliato totalmente. Il nostro era un lavoro serio di prevenzione per la sicurezza di chi viaggia”, ha detto Toninelli. “Le verifiche da parte dello Stato diventeranno un modello di sicurezza e durabilità e verranno estese alla rete di Autostrade già dal 10 aprile”.

L’Ufficio Ispettivo territoriale di Roma in questi giorni sta effettuando verifiche sulla sicurezza antisismica delle strutture. Sui ponti sono in corso le stesse prove di carico compiute prima della loro apertura negli anni ’50 e ’60. “Il concessionario ci aveva comunicato che il viadotto Colle Castino della A24, visitato poche settimane fa, aveva piena capacità di carico rispetto alle prescrizioni di legge, ma ciò non corrisponde al vero”, spiega il ministro. “Dalle nostre prove è emerso che già al 55% del valore massimo si è creata una lesione alla struttura”. 

Con questi rischi, quando verranno compiuti gli interventi definitivi per la loro messa in sicurezza? La questione aperta è proprio questa. I 192 milioni di euro stanziati nel 2017, ma disponibili solo dal 2020, sono stati anticipati a quest’anno con una decisione politica del ministro Toninelli. A ora però non vi è ombra di tutti questi finanziamenti. Oltre 80 milioni sono stati dirottati nel decreto Genova per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi per volere del ministero all’Economia. “Una beffa per il territorio e anche per chi utilizza l’infrastruttura”, dice Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada dei Parchi. “In più rispetto a un anno fa i traffici sulle nostre direttrici sono diminuiti del 10%. Un problema molto serio per un’autostrada con indici non proprio alti”.

Così lungo la A24 e A25 i ponti rimarranno nello stesso stato che ci ha mostrato Filippo Roma nei suoi due servizi. Con il caschetto in testa siamo andati a vederli da vicino accompagnati dall’ingegnere Tommaso Giambuzzi. Tra i primi che verifichiamo c’è il viadotto Macchia Maura, dove il ferro contenuto nel cemento armato si sgretola appena lo si tocca.Non c’è niente che resiste”, dice l’esperto. Nello stesso stato è anche il ponte Santa Croce sulla A25, da cui si staccano i pezzi di calcestruzzo. 

Guarda qui sotto le foto della gallery sullo stato dei ponti.

Ponti delle autostrade A24 e A25 a rischio: le foto:

 
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In questi frammenti c’è anche ferro che si spezza”, mostra Giambuzzi. E con le mani riesce a spezzarlo come fosse un biscotto. Il nostro tour procede sotto il viadotto di Cocullo. Ad attenderci c’è un pilone il cui lo scheletro di metallo è completamente visibile. “Il problema è capire quanto sia deteriorato al suo interno”, spiega l’ingegnere. 

Dopo pochi giorni, Filippo Roma ha mostrato di persona a Toninelli e al capo ispettore del ministero dei Trasporti. “Se c’è il sisma nessuno dei viadotti è in grado di reggere, ma anche solo con un carico eccezionale questi vengono giù”, ha detto l’ingegnere Placido Migliorino. “Non mi assumo la responsabilità di dire che questi piloni sono sicuri al 100%. Dalle indagini emerge che il coefficiente di sicurezza è prossimo a 1”.

Questo dato è un indice molto importante calcolato in base alla resistenza di un viadotto in base a diversi fattori come il traffico, gli agenti atmosferici e i terremoti. I viadotti delle A24 e A25 hanno coefficienti attorno a 1, cioè il livello minimo: se dovesse scendere significherebbe, il rischio di crollo è veramente concreto.

Guarda qui sotto i servizi di Filippo Roma sulla sicurezza dei ponti delle A24 e A25. 

 

 

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