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News | di Monica Skripka |

Servizio fotografico nella villa delle suore? Se siete gay, scordatevelo | AUDIO

Gianni e Ciro, una coppia che sta per sposarsi, chiama una villa gestita da suore per uno servizio fotografico. La segretaria della location avrebbe confermato la disponibilità, ma poi i due dicono di aver ricevuto una chiamata per annullare. E quando telefonano per capire il perché, la suora è irremovibile: “Due uomini no, non ci interessa il guadagno, ci interessa la morale”. Iene.it vi fa ascoltare l’audio originale della chiamata

 

Il sito di Villa Tiberiade recita così: “In un posto incantevole, nel Golfo di Napoli, a pochi chilometri dalla Penisola Sorrentina e da Napoli, sorge il Complesso Ricettivo "Villa Tiberiade", casa religiosa di Ospitalità delle Figlie di Maria Ausiliatrice”. Tutto bellissimo, e così Gianni e Ciro, innamorati da 12 anni, decidono di chiamare per fare alcune fotografie in occasione del loro matrimonio.

Un matrimonio rimandato di due anni, dopo la morte della mamma di Gianni. La coppia, insieme alla suocera di Gianni, racconta di essersi recata alla villa e aver incontrato una ragazza, probabilmente una segretaria, che avrebbe confermato ai due la disponibilità della location dietro al pagamento di una quota di 100 euro.

“Ci hanno detto che a loro non importa se siamo gay, basta che paghiamo”, spiega Gianni.

Affare fatto, quindi? Due giorni prima del matrimonio però i ragazzi ricevono una telefonata da Villa Tiberiade, che spiega che non sarà più possibile fare lo shooting. E così decidono di telefonare alla villa, e quello che si sentono rispondere ve lo facciamo ascoltare.

 

“Noi avevamo prenotato, ma è stato tutto annullato”, spiega uno dei due giovani alla suora che risponde al telefono. “Non è vero, chi vi ha detto che non potete venire?”. E allora la suora, dopo avere decantato la bellezza di Villa Tiberiade, recupera l’agenda per segnare la nuova prenotazione e chiede il nome degli sposi. Gianni più volte sottolinea: “Siamo due maschi: Gianni e Ciro”. All’inizio probabilmente la donna non capisce ma quando Gianni glielo spiega ancora una volta, risponde: “Due maschi no. Una femmina e un maschio sì. Noi non approviamo le coppie gay”.

“Per questo servizio verrete pagati”, spiega Gianni, che ricorda come loro siano sposi, anche se entrambi uomini. La suora però è irremovibile: “Non mi interessano i soldi, ma la morale” e riattacca bruscamente la chiamata.

Noi di Iene.it abbiamo provato a chiamare Villa Tiberiade, per sentire la versione delle religiose. E la persona che risponde al telefono nega di essere informata della questione: “Non sono a conoscenza di questo caso. Adesso la devo lasciare”, e ci attacca il telefono in faccia.

“Non capiamo come mai in questi giorni l’amore può fare più paura dell’odio”, spiegano amareggiati Gianni e Ciro.

Care sorelle di Villa Tiberiade dove eravate quando Papa Francesco ha detto "Chi sono io per giudicare un gay?"  e a un gay cileno, diceva "Dio ti ha creato così e ti ama come sei"?

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