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Morosi della Tari: a Roma i ministeri non pagano | VIDEO

Mentre i romani pagano una tassa sui rifiuti tra le più alte d’Italia, la pubblica amministrazione ha debiti per oltre 60 milioni di euro. Filippo Roma ci racconta di questa classifica davvero poco invidiabile e tenta un recupero crediti con i ministri “morosi”

A Roma c’è un mucchio di gente che non paga l’Ama. Parola del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che lo conferma al nostro Filippo Roma.

Ha ragione caro ministro, peccato però che i primi a non pagarla siano proprio i nostri ministeri

Lo racconta il Messaggero, che spiega come la pubblica amministrazione debba ancora pagare all’Ama 60,7 milioni di euro di Tari arretrata.

Al quinto posto di questa speciale classifica di morosi c’è il ministero dello Sviluppo economico, lavoro e politiche sociali, che ha un debito da un milione e 250 mila euro e che è stato guidato nel governo gialloverde da Luigi Di Maio

Andiamo a  sentirlo: “Ma perché quand’era ministro del Lavoro e dello sviluppo economico non ha pagato la tassa sui rifiuti? La Raggi le ha pure scritto per batter cassa ma lei non se l’è filata, ha fatto orecchie da mercante… Ci si comporta così con una compagna di movimento? Doveva dare un milione e 250 mila euro…”.  Di Maio si infila nell’auto blu e non risponde.

Parte di questo debito, 986mila euro, lo avrebbe dovuto pagare la nuova ministra del lavoro, Nunzia Catalfo: “È vero, sono un sacco di soldi, però per 340 mila ho già firmato il decreto per pagarli e poi, una parte di queste fatture, aspettiamo che ci arrivino per pagare tutto il resto…”, spiega la ministra. Che conferma: “I ministeri devono pagare, lo Stato non deve mai evadere le tasse”. E aggiunge che entro la fine anno pagherà tutti gli arretrati.

Al quarto posto di questa poco invidiabile classifica c’è il Ministero dei Beni Culturali. All’epoca della lettera inviata dal Comune di Roma era diretto da Alberto Bonisoli, che ha lasciato un milione e mezzo da pagare al nuovo titolare Dario Franceschini. Che contesta però le cifre della morosità: “Nel 2019 il ministero ha pagato tutto, non corrisponde la cifra con quella che avete detto voi, quindi forse sono strutture periferiche del ministero, stiamo guardando…”. Quando ribadiamo che a noi risulta circa un milione e mezzo di Tari non pagata, dice: “Non si occupa di bollette normalmente il ministro no… però mi avete sollecitato voi a farlo e lo sto facendo…”.

Saliamo sul podio: al terzo posto c’è il ministero della Difesa di Lorenzo Guerini, che ha ereditato un debito di un milione e 600 mila euro dalla collega Elisabetta Trenta. Filippo Roma va proprio dalla Trenta, che nega di sapere del debito. Le mostriamo la lettera di quest’estate, indirizzatale dall’assessore al bilancio del comune di Roma, ma continua a dire d non saperne nulla: “Io non l’ho ricevuta questa”.

Filippo Roma le spiega che si tratta della lettera per ottenere il debito della tassa non pagata, ma l’ex ministra non ci sta e ci sentiamo anche dire, da alcune persone che sono con lei: “Questa è una festa privata… ma dai su, ma vergognatevi… ma vergognatevi veramente, ma andata a cercare, andate a cercare…”. Ma come, ministra Trenta, ci dobbiamo vergognare noi o i ministeri che non pagano la tassa sui rifiuti? La risposta dei presenti alla serata cui partecipa l’ex ministra Trenta ci lascia senza parole: “Ma prenditela con Berlusconi!”

Saliamo di un gradino, al secondo posto c’è il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dove Danilo Toninelli ha lasciato un milione e 800 mila euro di tasse arretrate alla muova titolare Paola De Micheli. La ministra ci conferma la volontà di pagare: “Certo certo, stiamo lavorando ci mancherebbe altro… stiamo provando a risolvere la questione trovando le risorse per pagare… tieni conto che è un problema che viene da lontano…”. Sul quando, nessuna risposta concreta.

Non ci resta che dare la palma d’oro del debito della Tari al ministero dell’Interno di Luciana Lamorgese, che ha ereditato addirittura 4 milioni e 100 mila euro di tassa sui rifiuti non pagata dal suo predecessore, Matteo Salvini. Filippo Roma va da Salvini: “La Raggi ha scritto a lei, a fine luglio, perché da ministro non ha pagato la tassa?” La risposta dell’ex ministro non si fa attendere: “Secondo lei è il ministro che va a pagarla la bolletta dei rifiuti? Adesso perdoni tutto… Dirò all’attuale ministro di prendere in mano il dossier rifiuti”

Filippo Roma insiste: “È giusto che i cittadini sono chiamati a pagare le tasse e un ministero le evade?”. “No, non è giusto”. “E perché a suo tempo se n’è un po’ fregato?”, gli domanda ancora la Iena.

“Ma secondo lei il ministro… allora siete bravissimi e simpaticissimi, su questo è un po’ tirata eh”. “ Ma non è che voleva fa’ un dispetto alla Raggi no?”. “No ma figurati… andremo a pagare le bollette dei rifiuti dai, invitiamo i ministri ad andare a pagare le bollette…”.

Torniamo dal ministro Bonafede, al sesto posto di questa specialissima classifica.

E il ministro, sulla lettera di “recupero crediti” di Virginia Raggi, spiega: “ Mi ricordo questa, questa lettera però mi risulta che… ho attivato immediatamente gli uffici per estinguere il debito con il comune di Roma è tutto estinto…”.

E visto che il ministro insiste, gli chiediamo di mostrarci i bonifici avvenuti, ma lui aggiunge: “Ora mi fa venire il pensiero vado a controllare se è tutto a posto…”

Il ministro Bonafede è stato di parola e qualche giorno dopo ci ha fatto avere il documento che conferma che ha saldato tutto il debito con il Comune, per oltre un milione di euro. E allora gli chiediamo di fare un appello ai suoi colleghi morosi: “Estinguiamo tutti i debiti che abbiamo col comune di Roma, mi raccomando, è una cosa importante: pagate la tassa sui rifiuti”

 

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