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Pugno in faccia al cliente: via la licenza e Daspo per il tassista | VIDEO

È indagato per lesioni gravi ed è stato avviato l’iter per la revoca della licenza di Stefano Miconi, il tassista che qualche giorno fa ha fratturato il naso con un pugno a un cliente che gli aveva chiesto di attivare il tassametro. Anche Ismaele La Vardera ha rischiato grosso indagando sul settore, beccandosi uno schiaffone. Linea dura del Comune del Roma con i tassisti che sgarrano

Scatta il Daspo a Fiumicino e parte l’iter per la revoca della licenza di Stefano Miconi, il tassista che qualche giorno fa ha colpito con un pugno un passeggero all’aeroporto di Fiumicino, fratturandogli il naso, e che oggi si scusa dicendo di aver perso la testa. Anche noi de Le Iene ci siamo appena occupati in onda di tassisti con alto tasso di aggressività: Ismaele La Vardera ha rischiato grosso e si è preso uno schiaffone mentre indagava sui “battitori liberi” nel servizio che potete vedere qui sopra.

Miconi è indagato per lesioni gravi, oltretutto per futili motivi. Il 59enne ha sferrato un pugno in pieno volto a un potenziale cliente che gli aveva chiesto una corsa con tassametro acceso. Il Comune di Roma ha avviato contro di lui la procedura di revoca della licenza, una decisione presa dopo avergliela sospesa “Quanto accaduto è intollerabile: chi si macchia di questi crimini viene punito, anche in questo caso non faremo sconti a nessuno”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Sul caso interviene anche il sindaco di Fiumicino che ha fatto scattare il Daspo urbano nei confronti di Miconi. “Il nostro Comune non può accettare una violenza di questo genere che è lesiva del decoro della città. In base a quanto previsto dalla legge, questo signore non potrà entrare né esercitare la propria professione nel territorio di Fiumicino per 48 ore dall'accertamento dei fatti”, dice Esterino Montino. Sarà poi il Questore a valutare se estendere il provvedimento fino a 6 mesi.

Noi de Le Iene ci siamo appena occupati in onda dei tassisti “battitori liberi”, tassisti disposti a tutto pur di continuare a fare i propri affari. “Una volta un collega cercava di combatterli, ha trovato la bomba davanti alla porta”, dice un testimone a Ismaele La Vardera per farci capire il giro d’affari di queste persone. “Guadagnano il doppio, il triplo degli altri colleghi. Basti pensare che dalla stazione a piazza di Spagna chiedono 30 euro, il prezzo che un tassista normale chiede per arrivare a Ciampino”.

Mandiamo un nostro complice a prendere uno di quei taxi, per andare proprio a piazza di Spagna. Il tassista chiede 25 euro ma una volta arrivati a destinazione, ecco che ne pretende 30. Facciamo la stessa tratta con il tassametro acceso, prendendo un taxi che lavora secondo le regole e quella stessa corsa costa appena 6.70 euro!

Facciamo un altro tentativo per capire se fanno i furbi anche con le corse a tariffe fisse, i cui prezzi sono indicati obbligatoriamente sugli stessi taxi. Per una corsa all’aeroporto di Fiumicino ci vengono chiesti 55/60 euro, mentre la tariffa dovrebbe essere per legge 48 euro. Ma una volta arrivati all’aeroporto, quel prezzo lievita addirittura sino a 75 euro! 

Quando Ismaele La Vardera va a chiedere spiegazioni proprio ad alcuni di questi battitori liberi sul cui taxi siamo saliti, non la prendono benissimo. All’inizio negano anche solo di conoscere questa categoria di tassisti. “Se è come mi dice è una cosa sbagliata certamente” e poi fugge via. Arriva un suo collega che con un fare molto aggressivo vuole allontanarci. “Toglietevi di mezzo che lui è pericoloso”, spiega un altro indicando l’uomo che vuole allontanarci. Proprio quest’uomo, mentre altri due cercano di bloccare l’operatore, tira uno schiaffone in piena faccia alla Iena.

Ismaele La Vardera va anche dalle cooperative di tassisti a cui appartengono alcuni di questi battitori liberi e ci rispondono così: “Segnaliamo queste situazioni da tempo, nessuno vuole intervenire”. “Purtroppo il Comune di Roma negli ultimi dieci anni non ha fatto dei controlli assidui sulla categoria”, aggiunge un altro sindacalista.

Un terzo spiega: “Posso arrivare fino a un certo punto, sopra non posso andare, lei deve andare a chiedere in Comune”. Decidiamo di andare dalla sindaca Virginia Raggi, la prima che è chiamata a tutelare i tassisti regolari e anche l’immagine della Capitale. “Non posso commentare una cosa che non conosco. Mi faccia vedere i materiali che avete raccolto e poi commento”, dice. 

L’assessore alla Mobilità del comune di Roma, Pietro Calabrese, che ha il potere di rilasciare o sospendere le licenze dei taxi, è ancora più netto. “La ringrazio perché questa cosa non sa quanto ci è di aiuto, noi abbiamo già incrementato i controlli. Ogni volta che accadono queste cose ci sono sanzioni molto pesanti, addirittura fino all’annullamento della licenza. A questi tassisti mi sento di dire ‘avete finito di lavorare con Roma capitale’”.

 

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