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Tav e Terzo Valico, dopo i due no delle Commissioni che farà stavolta Toninelli?

Toninelli ha detto sì al Terzo Valico, nonostante il no a entrambe le opere delle commissioni costi-benefici che ha nominato. Sull'altra le cose sono più complesse e al centro dello scontro politico. Ecco che cosa aveva detto il presidente della commissione sulla Tav, Marco Ponti, al nostro Gaetano Pecoraro su “folle spreco di soldi pubblici”

Le Commissioni costi-benefici nominate da Danilo Toninelli (M5S) hanno bocciato sia il Terzo Valico che la Tav, due opere sempre contestate dai Cinque Stelle. Il ministro delle Infrastrutture, il 18 dicembre scorso, ha detto lo stesso sì al proseguimento della prima Grande Opera, con forti critiche da una parte del Movimento. Sulla seconda il caso sembra più complesso ed è al centro del dibattito politico nazionale.

Per chiarirci le idee, vale la pena ritornare alle parole del presidente della Commissioni costi-benefici sulla Tav e membro anche di quella del Terzo Valico, Marco Ponti, intervistato da Gaetano Pecoraro nel servizio che vi riproponiamo in fondo all’articolo. E alle sue durissime motivazioni: “folle spreco di soldi pubblici”.

La Tav è l’acronimo per i Treni ad alta velocità che dovrebbero collegare Torino con Lione: dalla fine anni ’90 sono contestati soprattutto in Val di Susa, perché la valle verrebbe pesantemente coinvolta dal completamento del progetto. Il No alla Tav è stato uno ei simboli della nascita dei Cinque Stelle. Ora ci sono anche i Sì Tav, scesi in piazza anche ieri, domenica 13 gennaio, a Torino. Lega (e Pd) li appoggiano. Per questo il vicepremier Matteo Salvini chiede un referendum sull’opera. I Cinque Stelle sono divisi: un altro sì a un’opera prima contestata, come è accaduto con il Terzo Valico, costerebbe consensi, mentre un referendum rischia di essere perso. Toninelli quindi prende tempo, con in tasca il parere negativo della commissione costi-benefici con cui potrebbe far partire lo stop. Il Terzo Valico invece è una linea ferroviaria che da Genova dovrebbe arrivare fino in Piemonte, bucando le montagne come nel caso della vicina Tav, le montagne. Toninelli ha detto sì, nonostante il parere negativo della Commissione costi-benefici, alla continuazione dei lavori perché fermarli costerebbe troppo.
 
“Quest’opera è inutile, è un folle spreco di soldi pubblici”, dice senza mezzi termini nel 2016 Marco Ponti a Gaetano Pecoraro. Ponti non è uno qualunque: ex professore universitario di Economia applicata al Polititecnico di Milano, è stato anche consulente della Banca mondiale e della Comunità europea. “Le linee attuali non sature, perché bisogna costruirne una terza? Nonostante le previsioni fatte dalla stessa impresa incaricata dai lavori, Le analisi non devono essere fatte dai promotori”. Parliamo di lavori da miliardi euro: “Abbiamo un livello di coscienza sull’uso dei denari pubblici, e guardi che io ho lavorato per 15 anni alla Banca mondiale, che è da Terzo Mondo. I soldi pubblici cascano dal cielo, ce ne sono quanti se ne vuole, sempre”.

Gaetano Pecoraro indaga anche sulla presenza ingente di rocce d’amianto, cancerogeno e pericolosissimo per la salute, nelle montagne in cui si scava sempre per il Terzo Valico e sulle modalità di affidamento dei lavori, senza gara d’appalto, arrivando a parlarne anche con l’allora ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio (Pd).

Guarda qui sotto il servizio del 20 novembre 2016 “Miliardi euro per il megatunnel: perché?” di Gaetano Pecoraro.

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