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L'Aquila, 10 anni dal terremoto e l'inchiesta sulle casette | VIDEO

A 10 anni dal terremoto che ha distrutto L’Aquila, ricordiamo le vittime in questo anniversario con l’inchiesta sulle casette costruite per i terremotati ma che sono risultate irregolari. Noi de Le Iene con Giulio Golia siamo andati a vederle

Sono passati 10 anni dal terremoto de L’Aquila. Era la notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, quando alle 3.32 una scossa di 5.8 gradi colpisce il capoluogo abruzzese. Il bilancio è tragico: 309 morti, oltre 1.600 feriti, 80mila sfollati. Noi de Le Iene ci siamo interessati dei terremotati nella fase della ricostruzione, quando a due anni dal sisma hanno dovuto vivere un nuovo dramma: quello di dover abbandonare le casette provvisorie.

“Ci siamo salvati da una casa caduta per il terremoto e ci hanno messi in una situazione ancora più precaria”, dice una terremotata al nostro Giulio Golia. “Ci sentiamo spostati da una parte all’altra come pacchi postali”. La Iena ha ascoltato la loro rabbia. Dopo mesi nelle tendopoli sono stati trasferiti nei Map, i moduli abitativi provvisori. Ma dopo qualche tempo sono stati sgomberati perché “generano pericoli per l’incolumità degli assegnatari”.

Incontriamo Barbara, una ragazza che abita qui dal 2010, dopo il terremoto ha trascorso un anno in alloggi di fortuna. “Dopo aver passato notti in albergo e in tenda, quando me l’hanno assegnato non mi sembrava vero”. Da quel piccolo prefabbricato di 40 metri quadri è ripartita la sua vita. Cucina, salotto, camera da letto, bagno c’è proprio tutto. “A ogni scossa di terremoto sono comparse le prime crepe che si sono allargate sempre di più”, aggiunge. “Poi ci hanno detto che dovevamo sgombrare perché fatti con materiali non a norma”.

La magistratura ha ordinato di fare analisi sul calcestruzzo ed è emerso che la qualità è molto al di sotto delle soglie di sicurezza. Non solo, le piastre su cui erano appoggiate le casette non erano a norma e i pavimenti esterni erano staccati dal massetto sottostante. Come se non bastasse, anche i lampioni erano a rischio di crollo da un momento all’altro. “Nonostante tutte le vittime che ci sono state. Hanno continuato a speculare su di noi”, commenta Barbara. Così mentre la procura indagava, oltre un centinaio di famiglie sono state sgomberate in tre diverse località Arischia.   

Dopo lo sgombero, Giulio Golia è andto a far visita a quei quartieri. Tutto era vuoto, non c’era più nessuno. Quegli alloggi costati allo Stato oltre 4 milioni di euro sono diventati un villaggio fantasma. E in alcuni casi negli anni successivi sono stati demoliti.

 

Guarda qui sotto i due servizi di Giulio Golia sulle casette de L’Aquila. 

 

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