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Test di medicina, gli esclusi vincono il ricorso: potranno iscriversi | VIDEO

Sono stati accolti i ricorsi degli studenti che due anni fa non avevano superato il test d’ingresso a Medicina

Sconfitta per il numero chiuso, vittoria di chi chiede un’università aperta a tutti. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di chi, due anni fa, non ha trovato posto a Medicina. Non solo loro, ma anche i 250 che sono rimasti fuori l’anno scorso potranno così iscriversi al corso di laurea.

A oggi c’è carenza di medici nelle strutture sanitarie italiane e per questo, potrebbero aumentare anche il numero di posti disponibili nelle Università: 1.600 in più. La promessa dell’aumento di posti era già stata fatta in passato, ma finora è rimasta disattesa.

"Vi è notizia",, scrivono i giudici nell'ordinanza, "dell’aumento di circa 1.600 posti complessivi: tale aumento, sia pur disposto per l’anno accademico 2019/2020, non solo è indice del sottodimensionamento dei posti fin qui disponibili nell’offerta formativa, ma sembra anche essere più aderente ai prevedibili bisogni sanitari futuri".

"È una nostra vittoria", dichiara l'avvocato Francesco Leone a Iene.it intervistato anche nel servizio che potete vedere qui sopra. "Da anni denunciamo i calcoli errati e il fatto che il numero dei posti messi a bando è minore rispetto al numero dei medici che servono". "Già lo scorso anno avevamo avuto un primo riscontro positivo da parte dei giudici che avevano accolto la nostra tesi", aggiungono gli avvocati Simona Fell e Floriana Barbata. "Nonostante il Miur non abbia mai dato seguito, oggi il Consiglio di Stato si sostituisce ancora una volta al ministero fissando il numero di posti in più anche per il 2017".

Ne abbiamo parlato anche con l’avvocato Marco Tortorella di Consulcesi, network di legali attivi nella tutela dei medici, che dichiara a Iene.it: “Uno degli aspetti fondamentali che abbiamo sempre contestato sono i criteri con i quali viene determinato il numero dei posti disponibili per gli studenti. Anche perché non si tratta di assegnare allo studente una laurea, ma solo la possibilità di studiare. E la selezione dovrebbe farla l’università, non una società privata”.

Della modalità di svolgimento dei test d’ingresso, e di quanto sia facile “raggirarli”, vi abbiamo parlato con Fabio Agnello nel servizio di qui sopra. I furbetti del test di Medicina, con l’aiuto di micro auricolari, smartwatch o del classico cellulare, ottengono suggerimenti e aiuti che sarebbero proibiti.

L’esperto Seo Roberto Serra ci ha detto: “Durante i 100 minuti del test ci sono state tantissime ricerche relative alle parole contenute nelle domande”. E le parole cercate su Google erano per esempio “enzima”, “frattale”, “glucogenesi”. Non proprio termini che uno cerca tutti i giorni.

Ma cosa succede per quest’anno accademico? Siamo sicuri che saranno davvero messi a disposizione questi posti in più? Attualmente il numero dei posti indicati dagli atenei è troppo basso per la quantità di dottori che servono alle nostre strutture ospedaliere.

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