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Tinto Brass in terapia intensiva. Quando abbiamo incontrato il regista: “Il culo è lo specchio dell'anima”

Il regista maestro del cinema erotico italiano è stato ricoverato all’ospedale Sant’Andrea di Roma per un malore. L’ultima volta che lo abbiamo incontrato era il 2016 e con Enrico Lucci lo abbiamo accompagnato a una mostra a lui dedicata, strappandogli qualche indimenticabile perla

“Il culo è lo specchio dell’anima”. È questa la filosofia di vita che Tinto Brass, il regista maestro del cinema erotico italiano, ha ribadito più volte alle nostre telecamere. L’ultima nel servizio di Enrico Lucci del 2016 che potete vedere qui sopra, in cui abbiamo avuto l’onore di accompagnarlo a una mostra a lui dedicata.

Ora il regista 86enne si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Sant’Andrea di Roma per un malore. Già nel 2010 era stato colpito da un ictus. Noi lo avevamo incontrato anni prima, nel 2007, e già allora non aveva dubbi su cosa contasse davvero: "il culo". In quell’occasione Enrico Lucci gli aveva chiesto cosa dovrebbe restare in una persona che esce dal cinema dopo un film. Che domande: “Negli uomini un’erezione, nelle donne una lubrificazione”.

Dieci anni dopo, nel marzo 2016, lo abbiamo incontrato di nuovo per accompagnarlo alla sua mostra e con l’occasione gli abbiamo fatto qualche domanda. Film preferito fatto? “L’Urlo. È un film scatenato che esalta la libertà assoluta”. Il mondo di oggi è più o meno libero rispetto a 40 anni fa? “Oggi il mondo è meno libero e più squallido”. E anche il sesso sembra non essere migliorato: “Il sesso che c’è oggi non mi fa nessuna impressione, è buttato lì. Il sesso è buttato via se non c’è nessuna emozione”.

Una carriera cinematografica che inizia negli anni Sessanta con il primo film del ’63, “Chi lavora è perduto”. Mentre tra i film erotici come non ricordare “La chiave”, con Stefania Sandrelli e “Miranda” con Serena Grandi.

Alla sua mostra abbiamo incontrato Sandra Milo e Ilona Staller. Tinto, nonostante i suoi 84 anni, si era mostrato sempre lo stesso, con la mano appoggiata sul “culo” (perché si dice “culo e non “sedere”, ci ha ribadito) di Ilona. 

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