> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

“Professori universitari solo dopo un concorso”: una sentenza rivoluzionaria?

Il Consiglio di Stato dà ragione a un coraggioso piccolo Davide, Giuliano Gruner, contro il Golia dell’Università: a Tor Vergata era stato escluso da una cattedra data a un docente con chiamata diretta, come vi abbiamo raccontato con Dino Giarrusso. Che sia la fine dell’era di “figli o amici di” che diventano docenti senza dover superare nemmeno un concorso? 

Giuliano Gruner, ricercatore e professore aggregato di diritto amministrativo a Tor Vergata, ha vinto una battaglia da piccolo Davide contro il gigante Golia chiamato Università italiana.

La sua era una richiesta più che legittima, anche se sul punto la Legge, ahimè, non proprio chiarissima: poter accedere all’insegnamento universitario sulla base di concorsi pubblici, e non grazie a chiamate dirette e individuali degli atenei. Ovvio, direte voi, ma la prassi ormai consolidata in molti atenei italiani dice proprio il contrario.

Una vicenda paradossale, che avevamo raccontato quasi due anni fa con Dino Giarrusso e che ora per fortuna scrive una pagina a favore di Giuliano Gruner. Con una sentenza datata 19 dicembre la sesta sezione del Consiglio di Stato infatti ha annullato i provvedimenti che hanno portato alla nomina diretta di un professore, Marco M., senza alcun confronto con altri.

Secondo il Consiglio di Stato adesso l’ateneo di Tor Vergata, ma il messaggio suona come avvertimento per tutto il mondo universitario, dovrà “indire una nuova procedura, assicurando, qualora vi siano una pluralità di candidati in possesso dei requisiti… adeguate procedure valutative di tipo comparativo”.

Le Iene vi avevano raccontato la storia di Giuliano Gruner e di un altro suo collega nel marzo 2017, quando Dino Giarrusso aveva incalzato il rettore di Tor Vergata Giuseppe Novelli, mettendolo di fronte alle scelta di chiamare docenti senza passare da un concorso. Risposta del massimo organo universitario? Il più classico no comment. 

A pagare per questa consuetudine tutta italiana, erano stati in due: Giuliano e Pierpaolo, ricercatori in Giurisprudenza e Medicina che dopo anni di studi e di pubblicazioni avevano intravisto il miraggio di una stabilizzazione. Sogni che però vengono bruscamente infranti, in quanto i due posti da professore erano stati assegnati, con chiamata diretta, uno all’allievo del vice rettore e l’altro al figlio di un professore di Tor Vergata.

“Ti senti tradito, ti senti offeso, perché capisci che tutto quello che hai fatto prima non è servito a nulla”, spiegava Pierpaolo al microfono di Dino Giarrusso. I due decidono allora di fare ricorso al Tar, ma da quel momento la situazione per loro si complica. Fino ad arrivare a vere e proprie pressioni dello stesso rettore perché ritirassero il ricorso, pressioni che tuttavia Giuliano coraggiosamente registra di nascosto e che Le Iene vi hanno fatto ascoltare nel servizio. “Finché sarò io il rettore lei non farà mai qui il professore”, diceva il massimo vertice dell’ateneo. Più chiaro di così?

Per fortuna adesso è arrivata una voce di giustizia, quella del Consiglio di Stato, che dovrebbe ridare un pizzico di speranza ai tanti Davide in giro per l’Italia che lottano contro i propri Golia.

Guarda qui sotto il servizio di Dino Giarrusso sulla “prassi” dell’Università di Tor vergata sanzionata adesso dal Consiglio Di Stato.

 

Ultime News

Vedi tutte