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Dipendenza da videogiochi, è ufficiale: è una malattia

L’Organizzazione mondiale della Sanità inserirà dal 2022 la dipendenza da videogiochi tra le patologie ufficialmente riconosciute. Una malattia che aveva ridotto a “zombie”, come vi abbiamo raccontato, Daniel, inchiodato davanti alla consolle anche 14 ore al giorno. La mamma Sara ha chiesto aiuto a Le Iene

La dipendenza da videogiochi è una malattia. Lo ha sancito in modo definitivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dall’1 gennaio 2022 inserirà ufficialmente questa nuova patologia nell’elenco delle dipendenze.

L’Oms ha spiegato che questa dipendenza, che può nascere sia nel gioco singolo che nella modalità on line multi-player, comporta tutta una serie di sintomi importanti. Tra questi la difficoltà a tenere sotto controllo la frequenza  e l’intensità di gioco e la priorità data al gioco rispetto alla normale vita quotidiana.

  
Tutti sintomi presenti nella storia di Daniel, un ragazzo di 33 anni che per colpa dei videogiochi è diventato quasi uno “zombie”.

A raccontarci di lui, un ragazzo inchiodato al pc anche per 14 ore al giorno, è stata la madre, disperata.

Daniel non ha amici né fidanzata, non esce di casa e non si lava, letteralmente drogato di videogiochi, tanto che sua madre ci ha scritto per chiedere un disperato aiuto a chiunque possa consigliarle un percorso per salvare il figlio. 

Dopo la pubblicazione della sua toccante lettera di richiesta d’aiuto ci erano giunte in redazione numerose email, di persone che avevano vissuto il dramma di suo figlio o che volevano dare consigli utili a questa madre senza più speranza.

 

 

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