Bassetti: “Se il coronavirus tornerà in autunno non sarà così aggressivo” | VIDEO
Tiriamo le somme di questa prima settimana di “Fase 2” con l’infettivologo Matteo Bassetti: aperitivi e le calche potrebbero far salire la curva dei contagi?
“Bisogna avere molta cautela e soprattutto mantenere le distanze di sicurezza e quando non si possono mantenere, bisogna mettere sempre la mascherina”. Commenta così gli assembramenti che si sono visti dopo le riaperture Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervistato da Giulia Innocenzi per Iene.it. “Voglio sottolineare che se siamo arrivati fino a qui, e abbiamo avuto una riduzione significativa dei contagi, è anche merito dei cittadini. Però bisogna restare su questa linea”.
Qual è il bilancio di questa prima settimana di riapertura? “La curva del contagio ci dice che continuiamo a decrementare il numero di casi. Ma ci vuole ancora cautela, perché la prima settimana si è conclusa e con la prossima potremo valutare pienamente gli effetti delle riaperture. Il termometro di come va l’infezione è più che altro il ricovero negli ospedali e nelle terapie intensive”.
Ma è vero che il virus ha perso forza? Il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha affermato che “se perde forza vuol dire che è artificiale”. Cosa ne pensa Basetti? “Noi non sappiamo se abbia perso forza, è evidente però che oggi abbiamo meno ricoveri e quindi un contenimento c’è stato. Ma bisogna anche dire che i ricoveri non solo sono meno: di casi gravi come prima non ne vediamo più. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che il virus perde fattori di virulenza, ovvero fattori per essere ‘cattivo’. Ma non credo che la spiegazione sia che è artificiale, sta mutando”.
Ma perché in Italia la letalità da coronavirus è la più alta al mondo? Da noi è più del 13%, in Europa è del 9% e nel resto del mondo Italia esclusa del 5.4%. Perché? “In italia sono state colpite particolarmente le persone nelle Rsa: molto anziane e spesso con altri problemi a cuore e polmoni. Però dobbiamo anche pensare a come calcoliamo la letalità. Il numero dei casi che abbiamo accertato, su cui è calcolata la letalità, è molto inferiore al numero effettivo di casi. La letalità è un indice importante ma andrà valutata quando sapremo esattamente i numeri dell’epidemia italiana. Nel paragone con l’estero anche il conteggio cambia: in Germania la mortalità è una mortalità attribuita, se sono andato in ospedale perché mi sono rotto il femore e poi mi trovano il virus e ho delle complicanze, non lo ascrivono al coronavirus”.
Abbiamo fatto all’infettivologo una serie di domande da risposta secca per chiarirci le idee!
- Chi ha già avuto il coronavirus può averlo una seconda volta? “No”.
- Il virus rimane sulle superfici? “Può rimanere anche fino a qualche giorno, poi bisogna capire se sia ancora vitale e quindi trasmissibile”.
- La mascherina serve o no? “La mascherina, anche quella chirugica serve: se tutti la usciamo proteggiamo gli altri”.
- E i guanti? “I guanti servono a molto poco se non a operatori sanitari e a chi maneggia il cibo. Ma non ha senso uscire di casa la mattina con i guanti”.
- Questa estate potremo andare in vacanza? “Credo di sì, con le accortezze che conosciamo. Dobbiamo però vedere come vanno i numeri dei contagi”.
- In autunno ci sarà una seconda ondata di coronavirus? “Mi auguro che se ci sarà non sarà come la prima, adesso abbiamo i posti in terapia intensiva e gli ospedali sono attrezzati. Non credo che sarà così aggressiva”.
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