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Cannabis light, nuovo stop alla legalizzazione ma la battaglia continua: “Non siamo narcos” | VIEDO

È stato bocciato, come vi avevamo anticipato qui, il nuovo emendamento per la legalizzazione della cannabis light. “Teniamo accesa la luce su questa battaglia”, ha detto a Iene.it Luca Marola

La maggioranza tiene viva l’attenzione sulla legalizzazione della cannabis light: dopo il fallimento di dicembre, è stato presentato un emendamento al decreto Milleproroghe. “Non ci sono grandissime probabilità che venga ammesso, ma serve a tenere accesa la luce su questa battaglia”, ha detto a Iene.it il fondatore di Easyjoint, Luca Marola. “È un tentativo in un certo senso estremo, ma che noi apprezziamo”. E infatti, poche ore dopo l'emendamento è stato dichiarato inammissibile dall'Aula.

 “È la prima volta che la maggioranza presenta questo tema in modo unito e compatto”, ci spiega però Marola. “Ci sono stati oltre trenta firmatari. Adesso l’obiettivo è riuscire ad arrivare a una proposta di legge condivisa”. “Prima o poi sono convinto che il buon senso prevarrà sulla mistificazione su questo tema”, ha continuato Marola. “Bisogna far capire a tutti che stiamo parlando di fiore della canapa industriale, qualcosa molto più simile al carciofo o al radicchio che alla cocaina e l’eroina. Non è il cartello dei narcos che prende posizione su questo tema, ma la Coldiretti”. Non esattamente dei rivoluzionari.

Mentre le discussioni continuano, intanto, il settore che dà lavoro a oltre 12mila persone è sempre più in difficoltà: “Da quello che posso vedere sono molte purtroppo le aziende che hanno già chiuso”. E per adesso sembra che la situazione sia destina a non migliorare.

La proposta che continua a rimanere in discussione mira a legalizzare la vendita di prodotti con un contenuto di thc (il principio attivo della cannabis) inferiore allo 0,5%. La decisione dei gruppi di maggioranza, che era nell’aria già da qualche settimana, sarebbe maturata a seguito della sentenza della Cassazione dello scorso dicembre: i giudici del Palazzaccio hanno infatti deciso che l’autocoltivazione di una piccola quantità di cannabis per uso strettamente personale non è da considerarsi reato. Ma come detto sembra probabile che questo emendamento non sia accettato.

Il primo tentativo di legalizzare la cannabis light, come vi abbiamo detto, era stato fatto a dicembre durante la discussione della manovra: il testo, che tra le altre cose prevedeva che la canapa industriale con un contenuto di thc non superiore allo 0,5% non venisse più considerata come una sostanza stupefacente, era però stato giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati perché estraneo alla materia della legge di bilancio in discussione in Aula.

La decisione di Elisabetta Casellati aveva causato una dura reazione da parte della maggioranza. Alberto Airola del M5s aveva accusato la presidente di aver preso una “decisione politica”. Esultanza invece per Matteo Salvini: “Ringrazio la presidente a nome di tutte le comunità di recupero d'Italia. Evitata la vergogna dello Stato spacciatore”. E mentre la lotta per la legalizzazione continua Salvini, reduce dalla scenata fatta sotto casa di un cittadino tunisino da lui accusato di essere uno spacciatore, è tornato all’attacco dichiarando una “vergogna” la scelta della maggioranza.

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