Interessi economici dietro la vicenda di Carlo Gilardi? | VIDEO
Nina Palmieri ci parla di alcuni movimenti di denaro partitti dal conto di Carlo Gilardi
Con Nina Palmieri torniamo a parlare di Carlo Gilardi, il benefattore di 90 anni del lecchese che da 50 giorni è ricoverato in una Rsa contro la sua volontà.
La Iena lo fa attraverso documenti, di cui ci parla il legale dei cugini di Carlo Gilardi avvocato Mattia Alfano e che potrebbero iniziare a far luce sui presunti interessi economici altrui legati al patrimonio dell’uomo, una vicenda forse in qualche modo connessa a tutta questa assurda situazione.
Intanto, se da una parte l’amministratore di sostegno e il tribunale parlano di una necessaria tutela di Carlo nei confronti di persone che si sarebbero approfittate di lui e del suo denaro e che oggi sono rinviate a giudizio per circonvenzione di incapace, dall’altra, come vi abbiamo fatto sentire nei precedenti servizi, c’è la versione dello stesso Carlo, che aveva scritto in una delle sue tante lettere: “Le persone di legge vogliono rinchiudermi in un ospizio per mettermi a tacere…” e che aveva messo nero su bianco nella sua denuncia di settembre questa accusa: “Ritengo che da tempo stiano cercando di farmi dichiarare incapace di intendere e volere al solo fine di poter gestire liberamente i miei soldi e le mie libertà”.
Andiamo a parlare con un geometra, destinatario di alcuni di quei bonifici partiti dal conto di Carlo Gilardi.
In un video Carlo dimostrava di avercela proprio con quel geometra e, a provare a spiegare forse il motivo di quel rancore, ci sarebbero forse alcune parole dette all’uomo dalla sua ex amministratrice, la signora Lanfranconi: “C’è stato qualcuno che ha ritenuto che lei dovesse andare in una casa di riposo…c’è gente che la vorrebbe chiusa in un ricovero”. Avrebbe poi aggiunto poi proprio il nome di quel professionista.
Ma perché quest’uomo dovrebbe voler rinchiudere Carlo in un ospizio? Che interesse potrebbe trarne?
L’uomo, raggiunto con la telecamera nascosta, racconta: “Sono stato un riferimento per Carlo fino a un anno e mezzo, due anni fa, dopodiché Carlo… poverino… ha questa malattia, questa disfunzione… e quindi tutti quelli che lo mettevano in guardia non sono più suoi amici”.
Con disfunzione forse intende l’innata generosità di Carlo, che lo porta a voler vivere nella povertà, regalando a persone secondo lui meritevoli di aiuto i suoi soldi.
“Ci sono perizie che dicono che sta benissimo… l’unica cosa che non capisce è che lo stanno tutti menando per il naso! La sorella ha provato a dirgli: ‘Carlo tu vuoi fare San Francesco e andare in giro a piedi nudi, io non mi oppongo’... Ogni tanto gli si concedeva, il giudice ha autorizzato alcune donazioni”.
Poi prosegue: “Le volte che gli abbiamo detto: Carlo nessuno ti vieta di regalare tutto… ma non regalarle a questi qui! C’era un tipo particolarmente insistente, questo è un locale, non un negro o un marocchino, questa persona si è fatta prestare una barca di soldi, poi faceva finta di restituirli… una presa in giro totale. Si parla che è scappato dal patrimonio di Carlo un milione di euro eh... Lui poverino era davvero maltrattato da questa gente che gli girava attorno… per arricchirsi loro!”
Il professionista ci parla anche del provvedimento con il quale Carlo Gilardi è stato portato via da casa. “Eh secondo me sì… io penso che sia l’unica cosa giusta che si poteva fare, che io raccomandavo sempre…”.
Anche se poi ci tiene a specificare una cosa. “È la mia opinione da profano, io sono solo geometra, non ho informazioni mediche o di quel tipo…”. Ma alla fine dice: “Però conosco vita, morte e miracoli, per me era molto meglio che venisse ricoverato”.
E lo conoscerebbe talmente bene che si lascia scappare un dettaglio davvero importante: “Io sapevo prima che venisse pubblicato il nome del luogo…”, cioè il nome dell’Rsa dove è stato portato Carlo. “A me avevano ordinato di non menzionare dove è ricoverato”.
Un testimone ci racconta che questo geometra sarebbe tra i destinatari del testamento della signora Sandra, la sorella di Carlo Gilardi, ultranovantenne e anche lei senza figli né eredi, che nel 2017 ha chiesto per Carlo l’amministrazione di sostegno perché sembra temesse che, a forza di regalarli in giro, il fratello finisse tutti i soldi. “È uno storico amico di famiglia… amico, consigliere, consulente economico… non saprei come definirlo. Comunque è una delle persone in assoluto più vicine alla sorella di Carlo. La signora Sandra era sempre con questo geometra. La portava a pranzo e lei gli chiedeva conferma per ogni operazione finanziaria”.
Per l’avvocato Alfano, legale dei cugini di Carlo Gilardi, “c’erano tante persone che gravitavano attorno a Carlo, che si sono approfittate della sua prodigalità”,
E poi prosegue: “Abbiamo avuto accesso anche agli estratti conto bancari di Carlo in cui emergono una serie di riscontri quanto meno singolari e tutta una serie di bonifici che vengono fatti a professionisti della zona a vario titolo e che mi immagino siano stati autorizzati dal giudice tutelare”.
Tra questi un acquisto molto particolare, come un bonifico di 3 anni fa, poco dopo l’inizio dell’amministrazione di sostegno, per comprare una bici elettrica da oltre 1.200 euro. “Una bicicletta elettrica che mi immagino difficilmente Carlo possa aver utilizzato”, spiega l’avvocato Alfano. Un bonifico intestato all’avvocato Adriana Lanfranconi quando in realtà, a fine 2017, l’amministratrice di Carlo non era lei ma una sua collega di studio.
Siamo andati proprio nel negozio dove è stato acquistato il modello femminile di bici elettrica indicata nel bonifico, fingendoci interessati al modello preso dalla Lanfranconi e i negozianti si ricordano benissimo di lei. E ricordano anche con precisione la bici che ha comprato da loro… “Lei non l’aveva con i freni a disco, aveva i v brake..”.
L’avvocato Alfano intanto fa sapere che è stata depositata una denuncia per peculato, abuso d’ufficio e sequestro di persona”. Una buona notizia in tutta questa vicenda c’è: l’avvocato Agazzi che da questa estate cerca di diventare il legale di Carlo, ha finalmente avuto la nomina. Ma c’è un ma…
Spiega l’avvocato: “È stato aperto un subprocedimento che non ci consente di avere accesso al fascicolo completo dell’amministrazione di Carlo e quindi vedere e capire cosa è successo in questi 3 anni e come si è arrivati a questo punto”.
Il legale spiega di avere chiesto “la revoca o la sostituzione dell’amministratore di sostegno”, cioè dell’avvocato Elena Barra, ritenendo che “non abbia rispettato le volontà di Carlo Gilardi”. E per questo ci sarà un’udienza il 22 dicembre…
“Abbiamo chiesto di poter far visita a Carlo”, spiega a Nina Palmieri l’avvocato Agazzi, “di poterlo vedere, anche perché non abbiamo più notizie, non l’abbiamo più visto né sentito dal 27 di ottobre”.
Ma intanto, a una settimana dall’udienza, l’avvocato di Carlo non ha avuto ancora il permesso di incontrarlo.
“Più di 10 giorni fa abbiamo mandato una pec all’amministratore di sostegno, a oggi non abbiamo avuto risposta. A questo punto abbiamo depositato la stessa istanza al giudice tutelare, noi abbiamo necessità di poter vedere Carlo, di parlare con lui, dirgli che ci sarà un’udienza il 22 e anche di rincuorarlo del fatto che stiamo lavorando per farlo uscire il prima possibile”.