Le case abusive di Licata e il ritorno dell'ex dirigente Ortega | VIDEO
L’ex dirigente Vincenzo Ortega è stato richiamato in servizio con 22 voti favorevoli e uno contrario. Con Silvio Schembri vi abbiamo raccontato la battaglia dell’ingegnere di Licata in Sicilia contro le migliaia di abitazioni abusive: la sua lotta gli era costata l’allontanamento e una scorta assegnata per le minacce ricevute
“Io sono certo di non avere sbagliato”, ha detto l’ex capo dell’ufficio tecnico del comune di Licata, Vincenzo Ortega, che è stato richiamato in servizio dal Consiglio comunale alla fine del mese di dicembre dopo essere stato accusato di abuso d’ufficio e poi assolto. La proposta è stata inoltrata da sei consiglieri comunali, tutti di opposizione e in totale hanno votato 22 a favore e solo uno contrario.
"Ho appena appreso che il Consiglio comunale ha votato la revoca della delibera numero 50. Questo significa che sono obbligato a tornare a lavorare alle dipendenze del Comune di Licata e sono ben lieto di farlo”, ha dichiarato l’ingegnere Vincenzo Ortega al Giornale di Sicilia.
L'ex dirigente comunale, che nel 2016 ha avviato le demolizioni di 219 immobili abusivi nella zona costiera e licenziato poi dal Comune, sembra ora pronto per tornare a fare il suo dovere: “Nonostante sia consapevole del fatto che troverò una situazione disastrosa per le evidenti difficoltà dell'ente, dal punto di vista strutturale ed economico – finanziario, adesso l'amministrazione comunale dovrà fare in modo di affiancarmi altri dirigenti in modo da far ripartire l'azione gestionale del Comune”.
Siamo stati proprio noi de Le Iene con Silvio Schembri a raccontare la storia non solo dell’ingegnere Ortega, affiancata quella dell’ex sindaco Angelo Cambiano che aveva tentato di porre un freno al problema delle migliaia di costruzioni abusive avviando le demolizioni.
L’ex sindaco ci ha raccontato di come ha ricevuto tante volte diverse intimidazioni e minacce: “A giorni ti faranno una sorpresa. Il padreterno ti ha riservato una pena che tu nemmeno immagini”, bigliettini affissati davanti a casa sua. E dalle minacce si è passato presto ai fatti, con l’incendio di due suoi immobili, tanto da essergli stato assegnato anche a lui una scorta.