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Coronavirus, Bergamo la Wuhan italiana: 2200 contagiati

La provincia di Bergamo è la più colpita dal coronavirus in Italia, con 2200 contagiati, oltre 300 al giorno e 191 morti. Le strutture sono al collasso, con più di un centinaio tra medici e infermieri infettati e carenza di dispositivi di protezione. Le Iene sostengono la raccolta fondi del Cesvi a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che lancia un grido disperato: “Dobbiamo scegliere chi curare e chi no, come in guerra”

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Se esiste una Wuhan italiana, in questo momento è Bergamo. La provincia con più contagiati da coronavirus in assoluto, a oggi quasi 2200, sta vivendo ore drammatiche.

Solo ieri ci sono stati 61 nuovi decessi e una media di oltre 300 contagi al giorno, in aumento costante negli ultimi 4 giorni.

Un disastro che le strutture sanitarie della città e della provincia di Bergamo, pur eroiche nel far fronte allo tsunami di richieste di informazione e di ricoveri, faticano a contenere: sono oltre 70 i medici contagiati dal coronavirus e almeno un’altra sessantina gli operatori sanitari nel solo Bolognini di Seriate. Eroi che nonostante tutto continuano a curare le migliaia di persone che arrivano senza sosta alle strutture.

E così la città sembra vacillare, drammaticamente impreparata alle dimensioni dell’emergenza. Un dato su tutti: le camere mortuarie dei due ospedali cittadini non bastano più e i corpi delle persone decedute per coronavirus, 191 finora, sono stipati anche all’interno del tempio di Ognissanti, nel perimetro del cimitero cittadino. 

La guerra al virus sta richiamando in servizio anche i suoi “riservisti”, tra neolaureati in medicina mandati all’aeroporto di Orio al Serio per controllare la temperatura dei viaggiatori in arrivo e infermieri in pensione fatti tornare precipitosamente per tentare di arginare la situazione.

Un dramma, quello che sta vivendo la città, che vi avevamo raccontato attraverso le parole di Christian Salaroli, anestesista rianimatore dell’ospedale di Bergamo: “Dobbiamo scegliere chi curare e chi no, come in guerra”.

E così Le Iene si sono unite alla raccolta fondi di Cesvi per sostenere l’ospedale Papa Giovanni XXIII e tutti quelli che combattono contro il virus. E ancora una volta rilanciamo il nostro appello: con una piccola donazione possiamo fare una grande differenza!
 

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A tutti quelli che lottano in prima linea per salvare i malati di coronavirus servono:

- Ventilatori

- Dispositivi di ventilazione non invasiva

- Monitoraggio emodinamico

- Cuffie, camici e occhiali monouso

Tutti i fondi raccolti saranno direttamente versati all’ospedale Papa Giovanni XXIII, a eccezione di una parte che sarà destinata all’assistenza agli anziani soli (consegna pasti, spesa, mascherine e medicinali a domicilio).

Nel frattempo la Protezione Civile ha diramato ieri l’ultimo bollettino disponibile, che fotografa la situazione del nostro Paese: 15.113 persone contagiate dal virus. A guidare la classifica dei contagi la Lombardia con 6.896 malati, seguita da Emilia-Romagna con 1.758 casi e Veneto, con 1.297. I deceduti sono 1016 e 1258 le persone guarite.

Ancora una volta facciamo appello al cuore grande degli italiani: Come? Chiedendovi di sostenere la raccolta fondi di Cesvi a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

 

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