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Coronavirus, bonus per lavoratori autonomi in difficoltà? In Germania lo pagano in due giorni

Sul sito dell’Inps, andato in tilt, c’è stata una gravissima violazione di dati sensibili. Le domande per i bonus di 600 euro ai lavoratori autonomi sono poi ripartite ma i problemi continuano. E pensare che in Germania, come ci racconta Luana, ti danno da 5mila a 15mila euro in meno di due giorni

“Ho compilato il modulo online per ottenere il bonus alle 5 di pomeriggio di lunedì e mercoledì mattina alle 9 i soldi erano già sul mio conto”. A parlare è Luana, una ragazza che lavora da libera professionista come fotografa e consulente nella comunicazione e che ha richiesto e ottenuto il bonus previsto per i freelance in difficoltà per l’emergenza coronavirus.

Per evitare false speranze, ve lo diciamo subito: Luana non vive in Italia, lavora da qualche anno in Germania e anche qui, come nel decreto Cura Italia, è prevista una forma di sostegno ai liberi professionisti.

In Italia come tempi e cifre le cose vanno molto diversamente. Quello che è successo con il sito dell’Inps, che ha parlato di un attacco hacker, ve lo abbiamo raccontato: pagine personali che davano informazioni riservate di altri utenti e sito andato in tilt per i troppi accessi. Un fatto gravissimo, che l'avvocatessa Cathy La Torre ha definito "la più grande violazione dei dati personali mai avvenuta in Italia", annunciando che "ci sarà la più grande class action d’Italia contro l’Inps".

In Germania, come ci racconta Luana, è tutta un’altra storia: “Prima della mia c’erano oltre 290mila domande e in coda altre 150mila, ma venivano evase almeno 300 richieste ogni 20 minuti. Lo Stato ha previsto aiuti variabili, dai 5mila ai 15mila euro, a seconda delle dimensioni dell’attività. In dieci minuti ho compilata la domanda online, senza avere alcun problema con il sito. Meno di due giorni dopo i 5.000 euro erano già sul mio conto corrente...”.

Il sito dell’Inps intanto continua a dare problemi. Ce lo segnala l’operatore di uno dei tanti patronati italiani che compilano le domande con la delega dei loro associati: “È da stamattina che proviamo a inserire le domande, il problema è il mal funzionamento del programma che gestisce le deleghe. Se la delega non viene accettata dal sito, non possiamo continuare a compilare la domanda: solo io ne ho almeno 300 ferme, in attesa che risolvano qualcosa. Penso abbiano anche sbagliato a permettere di credere che le domande sarebbero state pagate in ordine cronologico fino alla scadenza di fondi. Ora si affrettano a dire che la misura sarà rifinanziata e che non occorre affollarsi sul sito”. Finora, ha fatto sapere l’Inps, sono arrivate oltre un milione e mezzo di richieste di bonus.

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