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Coronavirus, il caldo fermerà la pandemia? La speranza da uno studio

Uno studio di alcuni ricercatori dell’università del Maryland ipotizza un legame tra la diffusione del coronavirus e il clima delle zona più colpite. “È troppo presto per sapere se con il caldo sparirà”, avvertono. Il virus adesso potrebbe spostarsi verso nord con l’aumento delle temperature

Italia, Iran, Corea del Sud. E adesso anche Spagna e Francia. Sono questi per ora i Paesi più colpiti dal coronavirus: ma perché Stati così lontani e con così poche cose in comune stanno condividendo il peso di questa terribile pandemia? E perché nazioni molto più vicine e più legate alla Cina, come per esempio l’India, sembrano registrare molti meno malati? Una risposta forse c’è, e potrebbe arrivare da uno studio dell’università del Maryland: sono Paesi che in questa stagione dell’anno hanno climi piuttosto simili, e questo potrebbe aver favorito la diffusione del virus.

In questo studio - che non è ancora stato verificato da altri ricercatori al di fuori degli autori - si mostra come le zone fuori dalla Cina in cui per adesso si è diffuso di più il coronavirus hanno climi piuttosto simili in questo periodo: temperature comprese tra i 5 e gli 11 gradi e umidità media tra il 50 e l’80%. Condizioni climatiche molto simili a quelle di Wuhan qualche settimana fa. E la disposizione geografica e termica delle zone colpite è molto ben visibile nella mappa pubblicata insieme allo studio.

Insomma, lo studio ipotizza una correlazione tra la diffusione del virus e la stagione dell’anno in cui ci troviamo. Questo significa che con l’arrivo del caldo il coronavirus sparirà, o comunque rallenterà la sua diffusione? “Anche se la correlazione con la temperatura sembra forte, non è ancora stata dimostrata una corrispondenza diretta”, avvertono i ricercatori. “Previsioni nel breve periodo sarebbero speculative e andrebbero considerate con estrema cautela”. 

Troppo presto dunque per vedere la luce in fondo al tunnel. Del resto anche le massime autorità sanitarie a partire dall’Oms hanno invitato alla calma: “Sappiamo ancora troppo poco del coronavirus, non è detto che con il caldo sparirà”, avvertono. La scomparsa del virus con l’estate quindi non è ancora affatto certa, ma c’è un’altra previsione che forse si può fare: quali saranno le prossime zone a essere colpite duramente?

Ancora una volta è lo studio dell’università del Maryland a proporre una risposta: “Usando le temperature medie di marzo e aprile del 2019, è possibile prevedere che il coronavirus si estenderà nelle aree subito a nord” di quelle evidenziate nella mappa qui sopra. “Le zone più colpite potrebbero essere l’Asia centrale, l’Europa dell’Est, le isole britanniche e il Nord est degli Stati Uniti”, dicono i ricercatori.

Ovviamente, lo ripetiamo ancora, è troppo presto per sapere se il caldo davvero spazzerà via il coronavirus. Quello che invece sappiamo per certo è che è fondamentale in questo periodo rispettare tutte le norme per cercare di arginare l’epidemia: rimanere a casa quanto più possibile, uscire solo per stretta necessità, rispettare la distanza di un metro, lavarsi spesso le mani. Anche noi de Le Iene rimaniamo a casa in questo periodo, e vi abbiamo raccontato cosa stiamo facendo qui. In attesa di buone notizie, stiamo al sicuro!

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