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Coronavirus, non solo casi in aumento: la percentuale dei tamponi positivi è tornata a salire | I DATI

Ieri nel nostro Paese sono stati registrati 642 nuovi casi di coronavirus: era da metà maggio che i numeri non era così alti. Non siamo ancora tornati al livello di fine lockdown, ma i dati mostrano un evidente peggioramento nell’ultima settimana: per la prima volta da mesi la media dei tamponi positivi è tornata superiore all’1%. E anche la carica virale nei test è nettamente aumentata

Non siamo tornati ancora ai numeri di maggio, ma la situazione sta peggiorando rapidamente. Si potrebbe riassumere così lo ‘stato dell’arte’ della pandemia di coronavirus in Italia. Ieri nel nostro paese sono stati registrati 642 nuovi casi di Covid-19, numeri che non si vedevano dal 23 maggio. E non solo quello salta all’occhio: i ricoverati in terapia intensiva sono balzati a 66, 8 in più in sole 24 ore. Ed è scattato l’allarme: siamo tornati indietro di 3 mesi?

Confrontando i dati di ieri con quelli del 23 maggio - l’ultima volta che si sono registrati così tanti casi in Italia - i numeri sembrano piuttosto simili: 642 nuovi casi il 19 agosto contro i 669 del 23 maggio. Anche i tamponi sono vicinissimi: 71.095 ieri contro i 72.410 di tre mesi fa, con un rapporto percentuale di positività dei testati del 0,9 e 0,92% rispettivamente

C’è però un dato che fotografa bene quanto stia peggiorando la situazione in Italia: per la prima volta da mesi la percentuali dei tamponi positivi è salita sopra l’1%. Più di un test su cento risulta positivo al Covid-19. Negli ultimi 7 giorni il dato medio è stato dell’1,05%, in netto peggioramento rispetto allo 0,91% dei precedenti 7 giorni. E anche il numero di tamponi eseguiti ieri fa scattare un campanello d’allarme: sono stati ben 71mila. Era dal 17 giugno che non si testavano così tante persone.

Ovviamente un numero alto di tamponi permette di trovare più persone positive, ma è anche vero il contrario: se si fanno più test è perché ci sono più casi che fanno pensare a un contagio da coronavirus. E se il 17 giugno il rapporto tamponi/positivi era dello 0,42%, ieri è stato dello 0,9%: più del doppio.

Insomma la situazione sta peggiorando rapidamente, tanto che il direttore del reparto malattie infettive al Sacco di Milano Massimo Galli ha lanciato oggi l’allarme: “Così non va bene, bisogna aumentare il numero di tamponi dei casi sospetti”. Rispetto a fine maggio infatti il numero medio di test eseguiti ogni giorno è sensibilmente più basso, ma la pandemia non è stata certo fermata dal caldo agostano: “Non distraiamoci pensando solo a chi ha viaggiato. Il virus circola ancora. E molte infezioni sono recenti”.

E c’è un ultimo dato che stende un’ombra inquietante sulle prossime settimane: la carica virale rilevata nei tamponi - cioè la quantità di virus presente nelle persone malate - è tornata a crescere. In nemmeno un mese si è passati da 10mila particelle a un milione per millilitro di materiale biologico. Cosa significa? “Purtroppo è un fenomeno che nell'ultimo periodo si è verificato più volte e che è il segnale di molte nuove infezioni”, spiega ancora Galli. La seconda ondata, alla fine, sta arrivando anche da noi?

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