Coronavirus, Massimiliano distribuisce cibo alle famiglie: “Mi aspettavo 15 persone, ne sono arrivate 80” | VIDEO
Con lo scoppiare dell’emergenza coronavirus e le conseguenti difficoltà economiche per moltissime famiglie, Massimiliano Sala ha deciso di riprendere in mano la sua Associazione Dante, con cui distribuisce cibo gratuitamente alle famiglie
“La persona che fa le pulizie in casa, quello che ti sistema il giardino, chi prende, anzi prendeva, 200 euro a settimana. Sono loro le persone che in maggioranza si rivolgono a noi”. Massimiliano Sala è presidente dell’Associazione Dante, fondata nel 2011 per “aiutare le famiglie in difficoltà”. “Nel 2012 abbiamo aperto un banco alimentare a Brescia dove siamo riusciti a stringere rapporti forti con alcune famiglie bisognose”. L’Associazione, ci racconta Massimiliano, si è poi fermata per un po’ di tempo per problemi personali, ma con lo scoppiare dell’emergenza coronavirus e le enormi difficoltà economiche che sta portando in tante famiglie italiane è tornata sul campo.
“Ho ripreso in mano tutti i contatti che avevo, siamo riusciti a collaborare con una catena di supermercati, che ci danno il cibo confezionato in scadenza. Ci aiutano moltissimo anche alcuni coltivatori diretti, che forniscono frutta e verdura. E poi ci sono i panifici, che ci danno i prodotti in esubero a fine giornata”. Una rete, racconta il fondatore, “completamente gratuita e basata sul volontariato: chi ci rifornisce non chiede soldi, noi non chiediamo soldi e attraverso i social siamo anche riusciti a coinvolgere qualche autotrasportatore che si è offerto volontario per andare a ritirare i prodotti e portarli qui a Flero, in provincia di Brescia, dove avviene la distribuzione alle famiglie”. Come si vede nel video qui sopra, gli alimenti che l’Associazione Dante riesce a donare sono davvero tanti, ma anche le famiglie che si presentano da Massimiliano sono tante.
“Oggi è stata una giornata dura, ma davvero bella. Mi aspettavo 15, massimo 20 macchine a ritirare il cibo e invece ne sono arrivate 80. Da un lato sono contento, perché significa che diamo una mano concreta, ma dall’altro mi dispiace perché mi rendo conto di quanto è esteso il problema”. Le persone arrivano con la macchina e, restando rigorosamente dentro il veicolo, fanno caricare il bagagliaio di casse di ogni genere alimentare da Massimiliano e Paola, vicepresidente dell’Associazione, che indossano tuta, maschera e guanti monouso.
“Quello che più mi colpisce sono gli occhi delle persone che vengono da noi. Sono famiglie di vario tipo, da chi ha più bisogno a chi ne ha un po’ meno. In loro vedo la paura per il periodo che stiamo affrontando e perché non sanno quando finirà. Questa non è un’emergenza che dura poco, e le persone iniziane iniziano a non avere più cibo in casa. Tu puoi tenere i supermercati aperti quanto vuoi rassicurando le persone, ma se non hanno i soldi per andarci, anche aperti servono a poco. È da tanto che sono nel volontariato e so che in Italia sono tante le persone senza lavoro, o che lavorano in nero, o prendono una miseria. E adesso questa gente come farà? Gli sfortunati sono tanti”. Per questo Massimiliano si è rimboccato le maniche e ha deciso di fare la sua parte. Al momento, nel rispetto del decreto ministeriale, può aiutare solo le persone che abitano nel comune di Flero, dove avviene la distribuzione. Ma si sta organizzando per poter portare il cibo, grazie a dei volontari, anche nelle case dei comuni limitrofi. “Noi continueremo a dare una mano, nella speranza che gli aiuti da parte delle istituzioni per tutte queste persone arrivino presto. Nel nostro piccolo, noi ci mettiamo il cuore”.