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Coronavirus, “rischio di discriminazioni verso stranieri e minoranze in Africa”

Un report di Risk Advisory Group, società internazionale che fornisce consulenze sulla sicurezza di aziende ed enti, racconta di un possibile aumento di episodi di discriminazione e violenze in Africa ai danni di persone ritenute colpevoli di avere importato il coronavirus

Dal Camerun al Senegal, dall’Etiopia al Kenya: la diffusione del coronavirus potrebbe portare a episodi di discriminazione e violenza ai danni di persone ritenute portatrici del virus. L’allarme è contenuto in un rapporto riservato di Risk Advisory Group, destinato all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Guarda qui il documento 

La società, con sedi in tutto il mondo, si occupa di fornire ad aziende ed enti consulenza nella gestione dei rischi globali. Rischi come appunto la pandemia da coronavirus, che in parte dell’Africa sub-sahariana starebbe iniziando a diventare anche un problema di ordine pubblico e di sicurezza. “Starebbero apparentemente aumentando i rischi di molestie, discriminazione e violenza contro gli stranieri e le minoranze locali”, spiega il report di Risk Advisory Group.

Secondo questo report, si starebbe manifestando una “crescente animosità tra le popolazioni locali, alcune delle quali percepiscono gli stranieri o le minoranze come responsabili della diffusione della malattia. Ciò probabilmente peggiorerà nelle prossime settimane con l'aumento delle infezioni da COVID-19 e con l'introduzione di misure restrittive da parte dei governi”.

“La scorsa settimana le ambasciate statunitensi in Etiopia e Camerun hanno emesso avvisi di sicurezza affermando di essere a conoscenza di diversi casi di questo tipo”. Noi di Iene.it siamo in grado di mostrarvi l’alert inviato dall’ambasciata Usa a Younde al proprio personale.

Il documento è datato 19 marzo e riporta il seguente oggetto: “Report di sentimenti anti-stranieri”. 

“L’ambasciata ha ricevuto report riguardanti la crescita di sentimenti anti-stranieri, seguenti all’annuncio della diffusione del COVID-19. Incidenti, molestie e assalti legati al COVID-19 sono stati riportati da cittadini Usa e di altre nazionalità nelle città di Younde e Doula. Il report include assalti verbali e online, lancio di sassi e colpi alle auto occupate dagli espatriati”.

Il report cita anche un altro caso: “In Sudafrica questo sembra aver alimentato l'antagonismo nei confronti della popolazione bianca del paese. La settimana scorsa un contatto di sicurezza nel paese ci ha detto che erano a conoscenza delle chiacchiere diffuse su WhatsApp che accusavano i bianchi di aver portato COVID-19 nel paese. La gente ha dato alle fiamme un negozio di proprietà di un cinese vicino a Cape Town, accusandolo di aver portato il coronavirus nel paese”.

Se da un lato la società ribadisce di non avere assistito direttamente a scene di violenza, dall’altro cita alcuni episodi significativi del clima di tensione che si starebbe vivendo. “Ci sono state notizie di molestie nei confronti di occidentali o persone di origine araba o asiatica in Senegal, Costa d'Avorio, Ghana e Kenya. L'ambasciata degli Stati Uniti ad Addis Abeba ha riferito che sia stato negato l'accesso a mezzi di trasporto come i taxi e in Kenya una folla ha ucciso un uomo sospettato di essere infetto”. 

In Kenya alcune fonti riferiscono di scontri tra la polizia e commercianti che si rifiutavano di osservare la quarantena in casa. Padre Renato Kizito Sesana, missionario che da decenni vive e opera nel paese del Corno d'Africa, ha raccontato sulla sua pagina Facebook: "Purtroppo lungo la Kabiria Road tutto è normale, negozi e bancarelle aperte, gente pressata nei matatu, assiepata introno ai venditori di frittelle, di pannocchie arrostite, di chapati e salsicce auto-prodotte".

Intanto anche un nostro rappresentante diplomatico, l'ambasciatore italiano in Burkina Faso, sarebbe in qualche modo finito per essere coinvolto in questo clima di tensione, dopo che la ministra della Salute di quel Paese lo aveva accusato di aver portato in Burkina Faso il virus di "ritorno dalle vacanze". 

Il report chiude così: ”La probabilità di tali incidenti aumenterà probabilmente man mano che COVID-19 continuerà a diffondersi”. Finora il continente africano ha registrato oltre 2,200 casi di contagio in 43 paesi, e oltre sessanta morti.

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