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Coronavirus in Ecuador, corpi abbandonati per strada. Pompe funebri al collasso | VIDEO

L’Ecuador è uno dei paesi al mondo più colpiti dal covid-19. Circa due terzi delle vittime sono della provincia di Guayas, la città con più vittime è Guayaquil. Le immagini che provengono da quelle strade sono angoscianti

Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ieri ha chiesto ai suoi cittadini di non minimizzare la gravità dell’emergenza e di rispettare le misure di contenimento. "All'inizio ci prendevamo cura di 30 persone al giorno; oggi ci sono circa 150 nuovi ricoveri ogni giorno”, ha detto Moreno, che ha annunciato anche la creazione di un "corpo speciale" per il recupero dei cadaveri.

L'Ecuador è il paese sudamericano più colpito dopo il Brasile: 3.163 casi e 120 morti, nonostante abbia una popolazione di poco più di 16 milioni di abitanti. Nel Paese ora vige il coprifuoco dalle 14 alle 5, e dal 16 marzo sono chiuse le frontiere e sospesi i voli internazionali.

Il primo aprile, BBC Mundo riportava 60 morti nella provincia di Guayas dove si trova la citta di Guayaquil e circa 1900 contagiati. Mentre venivano divulgati questi dati però, gli abitanti di quella città facevano circolare i video angoscianti che vedete qui sopra. Cadaveri abbandonati ovunque, sui marciapiedi davanti alle abitazioni, davanti agli ospedali e file infinite di auto che trasportano bare.

Le pompe funebri non riescono a gestire l’elevato numero delle vittime anche a causa del coprifuoco e del timore di venire contagiati. Per questo molte famiglie si ritrovano con i morti in casa. Il portavoce del governo Jorge Wated si è scusato in un messaggio trasmesso dalla televisione di stato. Ha dichiarato che gli operatori mortuari non sono stati in grado di tenere il passo con la sepoltura dei morti a causa di un coprifuoco imposto sotto la pandemia. "Riconosciamo eventuali errori e ci scusiamo con coloro che hanno dovuto aspettare giorni per portare via i loro cari”.

Le testimonianze dei familiari delle vittime sono terribili: “Mio zio è morto il 28 marzo e nessuno viene ad aiutarci. Viviamo nel nord-ovest della città. Gli ospedali gli hanno detto che non avevano barelle e lui è morto a casa. Abbiamo chiamato il 911 e ci ha chiesto di pazientare. Il corpo è ancora lì a letto, dove è morto, perché nessuno può toccarlo”.

Le autorità affermano di aver raccolto almeno 300 cadaveri di persone morte in casa che fino a quel momento non era stato possibile recuperare.

Il governo stima che nelle prossime settimane ci saranno tra i tra 2.500 e 3.500 morti per covid-19 solo nella provincia di Guayas. Anche in Ecuador sono state applicate fino al 12 aprile le misure di quarantena.

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