Coronavirus in Ecuador, morti per strada: governo si scusa e polizia recupera cadaveri | VIDEO
L’Ecuador è uno dei paesi al mondo più colpiti dal covid-19. Il governo si scusa per i cadaveri abbandonati per le strade, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Intanto la polizia recupera questi corpi
E alla fine sono arrivate le scuse. Per quelle immagini “che non sarebbero mai dovuto esistere” e che hanno causato “un netto deterioramento della nostra immagine internazionale”. A dirlo è il vice presidente dell'Ecuador, Otto Sonnenholzner, che si è scusato pubblicamente dopo che decine di corpi sono stati lasciati per le strade della città di Guayaquil, uno degli epicentri del coronavirus. Due terzi delle vittime dell’Ecuador, infatti, sono della provincia di Guayas, dove si trova Guayaquil. Le immagini di quei corpi abbandonati hanno fatto il giro del mondo (clicca qui per il video).
Al momento il numero confermato di morti è di almeno 318. Da questa settimana una parte de corpi sono stati raccolti dalle autorità da case e strade, come potete vedere nel video qui sopra, dove un cadavere è stato abbandonato in un sacco nero sul ciglio di una strada. I corpi vengono recuperati dalla polizia. “Abbiamo dovuto coprirlo per portarlo via, fratello. Non ha famiglia”, dice un poliziotto coperto solo con una mascherina. Il corpo è in mezzo a rovi e sterpaglie sul ciglio di una strada. “Lasciarlo lì nella casa dove vive, sarebbe contaminazione ambientale”. Una persona lì accanto lo conosceva: “Era un brav’uomo, un cristiano, viveva solo, era conosciuto qui”.
Per ostacolare la diffusione del contagio il governo ha imposto uno stato di emergenza introducendo un coprifuoco notturno nel tentativo di contenere la malattia. Una parte dei corpi delle vittime del coronavirus vive conservata in gigantesche celle frigorifere.
Mentre centinaia di morti di Guayaquil hanno riempito obitorio e ospedali, la città si è dotata di oltre 4mila bare di cartone per accelerare le sepolture dei cadaveri che continuano ad accumularsi a seguito dell'emergenza sanitaria. Nel frattempo il presidente Lenin Moreno ha smentito la presenza di fosse comuni. Secondo alcuni video diventati virali e bollati come fake news, qui verrebbero sepolte le vittime del coronavirus dopo essere state cremate. I filmati, sempre secondo il governo ecuadoriano, farebbero parte di una manovra promossa dai sostenitori dell'ex presidente Rafael Correa per destabilizzare l'attuale esecutivo soprattutto con "l'avvicinarsi del 7 aprile", giorno in cui la giustizia ecuadoriana è chiamata pronunciare una sentenza su un’accusa di corruzione ai danni di diversi esponenti del precedente governo.
Intanto in questi giorni drammatici ci sono buone notizie per i cento italiani rimasti in Ecuador a causa della chiusura delle frontiere. Il gruppo di turisti, studenti e lavoratori tornerà a casa entro la prossima settimana.