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Coronavirus, il professor Galli: “Le elezioni in questo momento sono una follia“ | VIDEO

Il 20 e 21 settembre sono previste le elezioni in 7 Regioni e il referendum sul taglio dei parlamentari. “Una follia” secondo il professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano: “Ma come si fa a fare le elezioni in uno stato di emergenza sanitaria? Abbiamo più di mille casi al giorno”. Un’opinione condivisa anche da altri. L'intervista integrale andrà in onda prossimamente a Le Iene su Italia1

Una follia”. Non usa mezzi termini con Gaetano Pecoraro de Le Iene il il professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, per definire la decisione di votare il 20 e 21 settembre. In quei giorni infatti in tutta Italia i cittadini saranno chiamati alle urne per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, e in 7 Regioni per eleggere il nuovo governatore: “Ma come si fa a fare le elezioni in uno stato di emergenza sanitaria? Abbiamo più di mille casi al giorno. Una vergogna totale”.

Insomma mentre i politici battibeccano se sia giusto o meno diminuire deputati e senatori, c’è chi lancia l’allarme sul rischio di contagio alle cabine elettorali. “Non è comparso nella testa di nessuno che le elezioni in questo momento sono una follia, e comunque una contraddizione”, aggiunge il professor Galli. “Lo dico con dolore. Se dopo questa bella passata raddoppieremo le infezioni… non è possibile andare così, altrimenti ci ritroveremo con l’incertezza per quello che accadrà con l’apertura delle scuole e con le elezioni”.

“Le elezioni si fanno, portando teoricamente le vecchine a votare”, continua il professor Galli. “E potendo garantire zero quelli che sono gli addetti ai seggi. E poi, o fai code infinte (per garantire il distanziamento, ndr), o sennò è un incentivo a non andare a votare”.  E il professor Galli non è stato l’unico negli ultimi giorni a sollevare il tema della sicurezza sanitaria delle elezioni. Il suo collega Andrea Crisanti ha infatti ricordato che il voto è “un appuntamento da prendere sul serio, le elezioni in Francia sono state detonatore di diffusione del virus”. Già, perché i nostri cugini d’Oltralpe a metà marzo si sono recati alle urne per le elezioni dei sindaci, e dal punto di vista sanitario la scelta di votare è stata un disastro: il 15 marzo al voto, il 22 in lockdown.

Ovviamente la situazione in Italia non è grave come quella di marzo, ma secondo il professor Crisanti è comunque necessario adottare ogni tipo di precauzione: “Bisogna garantire la salute degli scrutatori che saranno sottoposti alla possibilità di essere infettati, verificando che non siano infetti e non sono stati infettati dopo. Ci sono anche i rappresentanti di lista, poi gli elettori. Bisogna assicurare percorsi, minimizzare la possibilità di contagio. Ci sono problematiche inedite".

Problematiche inedite che si potrebbero quantomeno contenere con uno strumento che già in molti Paesi esiste e funziona: il voto per posta o a domicilio. Che però in Italia si può fare solo in pochi e specifici casi: “E’ consentito solo ai malati intrasportabili e agli italiani all’estero”, ricorda a Iene.it l'attivista Mario Staderini, da tempo impegnato per salvaguardare i diritti dei cittadini a esprimersi tramite referendum. E il rischio contagio potrebbe negare ai più fragili quel diritto: “Stiamo raccogliendo adesioni per un ricorso da parte di coloro che, proprio per i rischi Covid, non andranno alle urne”.

La richiesta è una: “Vogliamo che sia garantito il voto per posta o a domicilio per lo meno agli elettori fragili - perché ad alto rischio per il coronavirus - come gli anziani di più di 80 anni, immunodepressi, malati oncologici, diabetici, cardiopatici e con problemi respiratori”, ci spiega Staderini. “Senza la garanzia di un voto sicuro si realizzerebbe una violazione del diritto di voto per milioni di italiani”. Uno strumento, quello del voto per posta o a domicilio, che in altri Paesi come gli Stati Uniti esiste e viene regolarmente usato. E in questa situazione potrebbe risolvere i problemi di cui ci ha parlato il professor Galli. E che invece per queste elezioni sembra non essere arrivato.

L'intervista integrale di Gaetano Pecoraro al professor Galli andrà in onda prossimamente a Le Iene su Italia1

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