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Coronavirus, i contagiati sono meno di quelli comunicati? | VIDEO

L'Istituto superiore di sanità ha il compito di convalidare i risultati dei tamponi positivi al coronavirus. E secondo una nostra fonte diversi tamponi supposti positivi sarebbero risultati invece negativi

"Il presidente ci ha detto che due terzi dei tamponi supposti positivi sono risultati da noi negativi". A parlare è un ricercatore dell'Istituto superiore di sanità, presente a una riunione interna che si sarebbe tenuta il 25 febbraio in cui il presidente Brusaferro avrebbe comunicato il risultato dei tamponi positivi al coronavirus e controllati successivamente a Roma. Dichiarazioni che abbiamo comunicato all'Istituto superiore di sanità per ottenere una conferma o una smentita, ma è da ieri sera che non abbiamo più ricevuto risposte. L’Istituto, infatti, è incaricato di confermare l’eventuale positività dei test condotti dai laboratori sul territorio. Come ha confermato lo stesso ministro della Salute Speranza pochi minuti fa: "l'ufficialità passa attraverso la certificazione dell'Iss". E' l'anticipazione dell'inchiesta su quanti siano effettivamente i contagiati in Italia.

Il 25 febbraio, sempre secondo la fonte interna, il presidente avrebbe comunicato che i casi risultati positivi al coronavirus e successivamente confermati dall'Istituto sarebbero stati "poco più di ottanta", mentre i contagi comunicati pubblicamente fino a quel momento erano più di 250. Com'è possibile che ci siano due dati diversi sui contagi da coronavirus? I dati che conosciamo sono quelli che la Protezione civile comunica con due bollettini quotidiani. Questi dati li riceve direttamente dalle Regioni, e cioè dagli ospedali e dalle Asl, ma che solo in seguito vengono confermati dall'Istituto di Roma. Ma perché i dati delle regioni sono diversi da quelli dell'Iss? Un motivo è il tempo che impiegano i campioni ad arrivare a Roma, visto che  nel momento in cui un esame dà esito positivo il campione viene inviato fisicamente all’Istituto, portato in genere dai carabinieri del Nas. Inoltre però, come ci spiega la fonte interna all'Istituto, "rispetto agli ospedali e ai laboratori noi abbiamo l'esperienza e i macchinari più adatti". E quindi alcuni tamponi risultati positivi a livello locale sarebbero smentiti a Roma. Per questo i contagiati potrebbero essere meno di quanti risulterebbero ufficialmente.

Nella giornata di ieri abbiamo provato più volte a ottenere una conferma o una smentita del numero dei tamponi confermati positivi al coronavirus dall'Istituto. Ma i dati della convalida dei tamponi non sono ancora stati resi pubblici, e alla domanda su quando lo saranno la capo ufficio stampa dell'Iss Anna Maria Taranto ha risposto: "Spero presto". E oggi sul Corriere della sera Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza sull'emergenza, ha confermato che i casi positivi al coronavirus accertato dall'Istituto sono meno di quelli comunicati finora. "I casi verificati sono circa 190, confermati dall'Istituto superiore di sanità che ha il compito di validare l'eventuale positività dei test condotti nei laboratori locali", ha detto al quotidiano milanese. "Quindi meno dei 424 casi dichiarati che invece includono quelli in attesa di conferma". Ma è di pochi minuti fa la comunicazione di Angelo Borrelli, il capo della protezione civile, che va in un'altra direzione: "L'Istituto superiore di sanità dà la conferma dei contagiati: sono 282 casi su 282 campioni analizzati". A cui è seguita un'ulteriore comunicazione di Ricciardi: "I test strumentali fatti nei laboratori regionali hanno ancora margini di incertezza, ci possono essere falsi positivi e falsi negativi, per questo bisogna attenersi ai risultati dell'Iss". Chi ha ragione e chi torto? E' solo una questione di tempo, oppure ci sono dei tamponi risultati negativi? Difficile stabilirlo, finché l'Istituto superiore di sanità non renderà pubblici i dati. E la Regione Piemonte ha pubblicato ieri la notizia che sui tre casi di positività l’Istituto superiore di sanità ha confermato solo il caso del paziente torinese.

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